Vulnerabilità sismica, Manni (M5s): “La verità è che in 7 anni non è stato fatto nulla”
Dopo lo sfogo del sindaco Castelli nella giornata di lunedì, non hanno tardato ad arrivare repliche e critiche da parte del Movimento 5 Stelle di Ascoli Piceno.
Il consigliere comunale Massimo Tamburri, in tutta risposta, ha detto: “Capiamo lo sfogo di Castelli, poiché lo Stato è davvero assente e la politica nazionale, che da tempo strozza gli enti locali, sta aggravando questi problemi. Però si è anche notata una latitanza da parte dell’amministrazione comunale riguardo all’emergenza neve. Riguardo alla questione del bilancio comunale, abbiamo osservato sia incassi milionari derivanti dalla vendita del patrimonio pubblico, sia spese milionarie per questioni che non dovrebbero avere la priorità rispetto alla sicurezza degli edifici pubblici”.
Giacomo Manni, anche lui consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Ascoli Piceno, intervistato sul tema, ha risposto: “ Il sindaco si assuma le sue responsabilità e dica ai cittadini ascolani che lui in sette anni di mandato non ha fatto pressoché nulla in merito di schede di vulnerabilità degli edifici mentre si è preoccupato di fare una miriade di lavori a ridosso della campagna elettorale. Casteli sta cercando di sviare una sua corresponsabilità sul discorso sicurezza degli edifici pubblici, perché già dopo il sisma del 24 agosto si erano attivati dei cittadini tramite il Comitato Scuole Sicure che avevano sollevato il gravissimo problema di non essere a conoscenza della resistenza dell’edificio scolastico in caso di sisma. Noi, come Movimento 5 Stelle, abbiamo condiviso questa loro perplessità giusta e corretta perché vedere che ogni volta che c’è un sisma di magnitudo superiore a 5 ci sia la chiusura delle scuole per effettuare i controlli non è rassicurante visto che la maggioranza degli edifici scolastici sono antecedenti al 2008 e che pertanto non sono stati progettati strutturalmente come previsto con i criteri imposti e dettati dal DM del 2008. A questo punto perché in questi tredici anni intercorsi dal 2003 ad oggi l’amministrazione precedente a quella Castelli e l’amministrazione Castelli che è in carica già da 7 anni non ha stanziato 100.000 euro all’anno, che per 13 anni sarebbero stati 1.300.000 euro andando di fatto a fare le schede di vulnerabilità su tutti gli edifici scolastici. Il sindaco dichiara che serve un milione di euro di consulenze. Ma questa cifra è enorme da spendere adesso e all’improvviso tutta insieme. Ma se veniva ripartita nei 13 anni, ovvero dal 2003 ad oggi, sarebbero stati 77000 euro all’anno”.
Riguardo alla spesa da affrontare che il sindaco dichiara essere “non indifferente”, Manni replica dicendo: “Il sindaco ha ragione nel dire che una volta fatta la scheda di vulnerabilità, se si evince che quell’istituto non è in grado di assolvere ai parametri di sicurezza imposti dalla legge, occorrono degli investimenti notevoli per il successivo intervento di miglioramento sismico. Ma anche lì basta una programmazione pluriennale e basta che lo stato stesso vada ad incrementare dei capitoli che già sono previsti per questo tipo di intervento. Il sindaco, quindi, non si può nascondere col gioco dello scaricabarile fino ad arrivare, come ha fatto il Sindaco dell’Aquila qualche ora prima di lui, al punto di scrivere al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Istruzione, al Commissario Governativo per la Costruzione ed al Capo della Protezione Civile. A questo punto c’è da chiedersi perché non lo abbia fatto prima ed abbia aspettato solo ora. Ma il sindaco non ha avuto problemi a spendere soldi per effettuare lavori di dubbia utilità ottenendo mutui di diversi milioni di euro, lavori che sicuramente erano di gran lunga meno prioritari rispetto alla verifica strutturale delle scuole”.
a.c.
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Non chi dice Signore , Signore , entrerà nel regno dei Cieli ! Ma chi agisce ! Meglio tacere che chiacchierare e sopratutto criticare ! …..O no ?