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Violenze domestiche e psicologiche, la Polizia arresta un giovane straniero
Nel pomeriggio dello scorso 22 luglio, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Polizia di San Benedetto, dopo prolungate ricerche ha arrestato un giovane pregiudicato di nazionalità Afghana, residente a S. Benedetto destinatario di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Ascoli su richiesta della Procura della Repubblica del Capoluogo, in quanto gravemente indiziato di atti persecutori, minacce gravi, danneggiamento e percosse ai danni della sorella convivente e del compagno di quest’ultima.
A seguito di indagini effettuate tra i mesi di Febbraio e Giugno del 2022, avviate dopo la denuncia della donna, emergevano una serie di vessazioni psicologiche e violenze domestiche da parte del giovane nei confronti della compagna, colpevole ai suoi occhi di aver intrapreso una relazione sentimentale con un uomo di nazionalità italiana e di tenere una condotta di vita “occidentale”. L’indagato, reiterava più volte atti persecutori con percosse e minacce anche nei confronti del compagno della sorella più volte avvicinato e minacciato.
L’Autorità Giudiziaria minorile prontamente informata ha emesso a sua volta un provvedimento di allontanamento del giovane a tutela della sorella e degli altri minori conviventi. Successivamente, a seguito di violazioni del provvedimento del Tribunale per i Minorenni e riscontrata la prosecuzione delle condotte vessatorie ai danni della congiunta, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno ha monitorato la situazione, richiedeva ed otteneva dal G.I.P. presso il tribunale di Ascoli, un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere eseguita nel pomeriggio del 22 Luglio; infatti, dopo prolungate ricerca, il giovane rintracciato all’interno di una sala Slot nel centro cittadino.
Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è finito al carcere di Ancona.
A seguito dell’interrogatorio del giovane, il G.I.P. ha applicato quindi la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa, la cui violazione costituisce specifico reato, comporta l’arresto in flagranza e può portare ad un aggravamento della misura stessa; la puntuale osservanza della misura viene costantemente controllata dal personale del Commissariato.
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