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VIDEO – Truffa sui social network, incastrati due stranieri
ASCOLI – La Guardia di Finanza ha scoperto una truffa messa in opera su un social network da due extracomunitari residenti in zona.
L’indagine incentrata verso gli ambiti di movimentazioni di denaro per 54.300 euro, trasferiti da soggetti extracomunitari di 32 e 40 anni, residenti, l’uno, ad Ascoli e, l’altro, ad Alba Adriatica , su una possibile truffa “sentimentale” perpetrata tramite un social network e messa in atto tramite “manovre psicologiche” finalizzate a carpire quella fiducia necessaria per poter poi richiedere somme di denaro.
Condotte che radicano false convinzioni sulla possibilità di essere ascoltati e desiderati, arrivando così allo scambio di confidenze quotidiane e di particolari anche sensibili in un rapporto di manipolazione.
Promesse di incontro ed imprevisti vari, che hanno comunque tutti, quale comune denominatore, dei costi da sostenere, al momento non sopportabili per il truffatore, che si trova così “costretto” a dover richiedere un “prestito”.
Sono queste le mosse per acquisire con facilità una prima tranche di denaro, presto seguita da altre richieste, a testimonianza di un’eccessiva fiducia verso il prossimo da parte delle inconsapevoli vittime, spinte da condizioni di solitudine e, al tempo stesso, di speranza, che le rendono ancora più fragili.
Evenienze riscontrate anche nell’ambito dell’indagine di polizia giudiziaria dove, infatti, la cittadina bulgara ha denunciato di aver accettato un “invito” su un social network da parte di un asserito canadese che lavorava in una missione di pace in Iraq con il grado di Maggior Generale che, una volta acquisita confidenza e fiducia, ha iniziato a chiedere aiuti per essere esonerato dalla propria missione.
Un esonero, che contemplava tuttavia un “riconoscimento” al soldato che aveva accettato di sostituirlo, convenuto nel solo rimborso dei 2.500 euro dovuti per il tragitto aereo che, dal Canada, lo avrebbe portato in Iraq.
Seconda fase dell’approccio, la richiesta – anch’essa accolta dalla donna – di altri 15.000 euro, necessari per il ritiro del Maggior Generale dalla stessa missione in Iraq. Dopo aver ricevuto il bonifico, la malcapitata ha ricevuto una foto del biglietto aereo, con l’indicazione dell’incontro nel giorno prefissato presso un aeroporto bulgaro, dove è stata poi scoperta l’inesistenza dello stesso volo e, con la comprensibile disperazione, realizzato l’inganno.
I due soggetti, una volta dichiaratisi sentimentalmente coinvolti, sono riusciti a carpire la buona fede di svariate donne – in prevalenza della Svizzera, della Bulgaria e della Spagna – inventando storie e difficoltà economiche che erano appunto d’ostacolo alle prospettive d’incontro o, in altri casi, alle promesse di un’imminente convivenza.
I due extracomunitari, deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di “Truffa aggravata” contemplato dall’art. 640 del Codice penale, si facevano accreditare sui loro conti correnti le somme di denaro, prelevate all’istante.
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