Vertenza Beko, l’azienda non cambia idea, prevista la chiusura a Comunanza entro fine 2025

Niente di fatto nel terzo incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy in merito alla vertenza Beko Europe.

La multinzionale turca ha confermato il Piano industriale presentato lo scorso 20 novembre integralmente. Questo vuol dire per le Marche: Quasi 400 esuberi tra operai (66 a Melano), impiegati e dirigenti (circa 300 tra ridimensionamento degli uffici regionali e chiusura dell’unità di Ricerca e Sviluppo) a Fabriano (Ancona); circa 320 a Comunanza per la chiusura dello stabilimento entro il 2025. Il tutto senza considerare l’impatto sui rispettivi indotti. A Fabriano prevista l’assemblea con i lavoratori per giovedì 12 dicembre.

“Questo è un Piano di dismissione che noi respingiamo con forza e che per le Marche produce oltre 700 esuberi tra Fabriano e Comunanza”, le parole di Pierpaolo Pullini, componente della segreteria provinciale della Fiom, nonché responsabile per il distretto economico-produttivo di Fabriano. “Nell’incontro odierno non hanno neppure provato a rilanciare, trattando il nostro Paese senza rispetto. La Beko a differenza di altri produttori di elettrodomestici non fa neppure finta di fare industria perché ha comprato per chiudere. Ma non hanno fatto i conti con i lavoratori che sanno fare bene il proprio lavoro e hanno visto come funziona lo sviluppo dei prodotti. Siamo pronti a proseguire la mobilitazione, conclude.

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