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Varianti, i Cinque Stelle: «Cemento, cemento e ancora cemento»
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Varianti urbanistiche al piano regolatore. Il Movimento Cinque Stelle attacca l’amministrazione Piunti: «Cemento, ancora cemento. Una gestione trasandata»
«A scorrere le notizie sulla stampa locale – dichiara il MeetUp di San Benedetto – e a constatare l’ennesimo schiaffo subito dalla nostra città da parte della propria amministrazione, è un attimo. Destra o pseudosinistra non importa: cemento, cemento e ancora cemento, a testimoniare ancora una volta che anche questa si rivela essere una gestione trasandata, con poche idee ma confuse, attenta ai soli bisogni dei soliti amici, in barba alla volontà espressa in ogni modo e in ogni sede dalla cittadinanza attraverso i suoi comitati di quartiere e ovviamente anche da noi, 5 Stelle sambenedettesi. E pensare che nel suo discorso di insediamento, l’attuale sindaco Piunti dichiarava: “…questo sarà uno dei compiti che noi vogliamo portare avanti, quello della partecipazione, quello di avere durante i consigli comunali, quindi quando si prendono decisioni per la città… perché la partecipazione non deve essere una enunciazione vuota, ma deve accompagnare il percorso di tutti quelli che rappresentano i cittadini”.
Già nel consiglio comunale del 21 aprile 2016 noi esprimemmo ferma contrarietà a ogni forma di nuova cementificazione selvaggia, quando per effetto di un nostro preciso emendamento riuscimmo a bloccare i PORU proposti dalla giunta Gaspari. La storia si ripete, nonostante i proclami di Piunti anche e soprattutto durante la sua campagna elettorale, si rinnova OGGI il vergognoso attacco ai pochi gioielli di famiglia rimasti: a botte di varianti urbanistiche, lui e la sua giuntina, raschiano il fondo del nostro cassetto svendendo gli ultimi spazi verdi cittadini senza un progetto, una visione di futuro che non sia la stessa portata avanti dalla giunta calce e martello precedente. A rileggere ora certe sue dichiarazioni, ci si chiede se abbia preso ispirazione dai suoi predecessori: “[…] i PORU (con AREA Mare, nda) sono figli dei PRUSST proposti all’epoca Perazzoli. Nel 2001 li combattemmo vincendo, succederà anche questa volta […] La città rischia un salto indietro, rappresenterebbe la pietra tombale per tutti. Con Perazzoli si assisterebbe al passaggio da un gruppo di potere all’altro”.
Sarebbe da augurarsi che arrivi presto fine anno per almeno due buone ragioni: sarebbe dimezzato il tempo che resta prima della “liberazione” rappresentata dalle prossime elezioni comunali e la possibilità di chiedere a Babbo Natale che impedisca a questi geni di fare ancora danni, poiché le speranze di un loro spontaneo ravvedimento sembrano prossime allo zero. Tremiamo al pensiero di ciò che potranno inventare nel clima da “fine impero” che si instaurerà in autunno, appena dopo le elezioni regionali, vista la pressoché nulla considerazione che Piunti e i suoi sodali hanno mostrato verso l’opinione pubblica cittadina, basti pensare alla vergognosa situazione della scuola Curzi, allo stadio F.lli Ballarin, sull’affaire piscina comunale o alla posizione imbarazzante tenuta su altre questioni di interesse generale come l’Ospedale o la A14, dove la sua focosa protesta si è concretizzata al massimo in un arricciamento del naso.
In un momento in cui la città di San Benedetto del Tronto ha BISOGNO di qualsiasi cosa, la giuntina Piunti perde tempo a mandare avanti varianti urbanistiche a scopo abitativo, palazzine dai colori tenui disegnate in serie, in perfetto stile “Grande Raccordo Anulare”, di cui l’intera popolazione sentiva un bisogno irrefrenabile, proprio quello che ci voleva per dare una decisa spinta alla attrattività turistica della città e a migliorare le sue condizioni ambientali.
Favolosa la chiosa dell’articolo in cui viene diffuso lo scempio, nella quale viene descritto il (supposto) impiego delle ridicole risorse acquisite dal privato, senza alcun cenno al fatto che, se nel 2020 l’amministrazione di una città come San Benedetto del Tronto deve ancora svendere il suo territorio per avere risorse a disposizione, ha fallito miseramente il suo compito.
Quasi quasi ci sarebbe da augurarsi che tutto filasse liscio, giusto per vedere se effettivamente quei denari vengano realmente utilizzati per ciò che è prospettato: l’idea che questa amministrazione possa impiegare un milione di euro nel sociale, fa già sorridere così, senza niente altro da aggiungere».
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