Valanga Tar, quattro ricorsi: tre annullati. I movimenti “no gas” in Comune
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sono tre i ricorsi alla centrale del gas metano annullati dal Tar. Tre, perché i Comuni di San Benedetto del Tronto e Monteprandone hanno conferito incarichi separati all’avvocato Maria Raffaela Mazzi. Il terzo ricorso dichiarato perento dal Tar Marche è quello dell’associazione Ambiente e Salute nel Piceno, difesa dal legale Stefano Quevedo. Resta valida la quarta istanza, quella del Movimento 5 Stelle.
Gli attivisti di Ambiente e Salute si sono recati nel settore urbanistica del Municipio di viale De Gasperi per avere informazioni dal dirigente Germano Polidori sull’annullamento dei ricorsi di San Benedetto e Monteprandone. Ma hanno appreso a malincuore che anche la loro istanza era decaduta. Non ne erano al corrente. I “no gas” si stanno ora muovendo per salvare il salvabile, ma sembra che non ci sia nulla da fare per opporsi ai provvedimenti.
Tutti e tre i ricorsi sono stati dichiarati perenti, perché i legali non avevano presentato la domanda per la fissazione dell’udienza al Tar. I pronunciamenti su San Benedetto e Monteprandone risalgono al 7 luglio scorso. Quello di Ambiente e Salute addirittura all’ottobre 2015. Solo ora emergono questi fatti a seguito dell’articolo pubblicato da Piceno News 24.
E’ invece ancora valida l’istanza del Movimento 5 Stelle, che ha presentato ricorso sullo stesso argomento. In pratica sono state intraprese quattro azioni amministrative al Tar delle Marche, tutte contro lo stesso provvedimento. Ovvero per l’annullamento del decreto n. 166, emesso dal Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di concerto con il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo in data 19 giugno 2014. Con tale decreto è stato dato l’assenso alla compatibilità ambientale del progetto presentato dalla Gas Plus Storage Srl, relativo alla centrale di gas naturale in strato da denominarsi “San Benedetto Stoccaggio”.