Primo prelievo multiorgano su paziente a cuore fermo all’ospedale di San Benedetto
Una guerra o una partita di calcio? La verità è che questo sistema ha rovinato lo sport più bello al mondo….
Sembrava di essere in Afghanistan, eppure eravamo in uno stadio di calcio per assistere ad una partita. Ciò che si è visto ieri allo stadio “Del Conero” rappresenta l’apice dell’assurdità. Oltre 250 agenti, molti dei quali in assetto antisommossa, perquisizioni a raffica, perfino agli addetti ai lavori, nonché dirigenti, osservatori, giornalisti, telecamere di sicurezza ovunque, cani poliziotto nei vari settori. “Non ci stiamo preparando ad andare in guerra”, aveva dichiarato il Questore di Ancona Stefano Cecere in settimana. Forse il signor Questore parlava di un’altra partita….
Ma quello che ha destato maggior sgomento, non sono state tanto le oculate (ed eccessive) misure di prevenzione adottate dalla Questura dorica, quanto la distrazione(?) della pubblica sicurezza nelle operazioni di filtraggio dei tifosi biancorossi. Nella Curva Nord, infatti, sono stati lanciati nel corso della partita 4 petardi e numerosi fumogeni, oltre all’assiduo utilizzo di un apparecchio laser per infastidire la squadra di mister Petrone. Per non parlare poi dell’inconcepibile scavalcamento di un nutrito gruppo di supporter anconetani dal settore distinti alla curva qualche minuto dopo il fischio d’inizio (ndr, foto). Negligenza, incapacità, o cos’altro?
Gli alti ranghi del potere ad inizio stagione esclamavano: “Vogliamo i derby con la gente”. L’atroce realtà in fin dei conti è una e indiscutibile: questo maledetto calcio moderno ha rovinato lo sport più bello al mondo.
Infine una particolare critica ad una frange della tifoseria locale presente in tribuna: lo sfottò verso i supporter rivali sono leciti e comprensibili, ma insultare ripetutamente il presidente Francesco Bellini e i dirigenti dell’Ascoli è un atto alquanto ignobile.
Andrea Ferretti
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