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Una bretella da 60 milioni: torna il sogno proibito di San Benedetto
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una complanare di 3,7 chilometri, dal valore di 60 milioni. Un progetto da dividere in tre stralci funzionali. In commissione viabilità e trasporti, insomma, si parla del sogno proibito di San Benedetto: la bretella collinare.
Il progetto, portato avanti per oltre 30 anni, non è mai riuscito a riscuotere un consenso unanime. Adesso però i disagi vissuti in A14 rendono necessario un nuovo confronto sul tema.
«L’ipotesi originaria prevedeva un passaggio all’interno della città, a ridosso del parcheggio del cimitero, ma non era fattibile – dice l’ingegner Donato Pescatore – La seconda opzione prevede quindi di spostare il tracciato a monte dei viadotti autostradali. In buona sostanza. Si comincia a sud, dall’uscita autostradale di San Benedetto. Da lì, si tratterebbe di riavvicinarsi all’area urbanizzata in modo da generare alcuni svincoli.
I primi due verrebbero fatti all’altezza di Santa Lucia e del quartiere Albula. Il terzo verrebbe costruito in zona San Filippo Neri. Per ricongiungere la complanare con il quartiere settentrionale, potrebbe essere necessario fare scavi a cielo aperto sul colle sovrastante. La strada dovrebbe procedere in modo curvilineo: la pendenza del 6-7% non consente un tracciato dritto. Infine, l’ultimo svincolo verrebbe realizzato a nord del casello di Grottammare, ma solo in uscita. La bretella collinare, almeno per quanto riguarda il territorio sambenedettese, percorrerebbe una distanza di 3,7 chilometri».
«Volete sapere perché questo progetto è stato bocciato per 30 anni? – protesta il presidente di Legambiente Sisto Bruni – perché la pendenza prevista in alcuni tratti non risulta idonea per il passaggio dei camion. Questo vuol dire che i mezzi pesanti snobberanno la complanare e passeranno egualmente sulla statale 16». Unica soluzione al problema, l’affissione del divieto di transito per i mezzi pesanti sulla Nazionale. Un misura drastica, e quindi non facile da prendere.
E i costi? In totale, la variante autostradale costerebbe sui 60 milioni. Il primo stralcio, da Porto d’Ascoli fino a Santa Lucia, richiederebbe un investimento di 20 milioni. Il secondo, che include San Filippo Neri, altri 15.
A tal proposito, il consigliere Valerio Pignotti (Forza Italia) propone di chiedere e fissare un incontro con Marco Perna, direttore di Autostrade per l’Italia, per aprire un tavolo a tema e mantenere un rapporto diretto con le istituzioni.
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