Beko ,Acquaroli a Comunanza per incontrare Sindaco, sindacati e lavoratori
Un convincente Ascoli batte il Catanzaro
L’ Ascoli vince e convince, ottenendo tre punti preziosi che la fanno restare agganciata o a tiro di varie squadre (Reggiana a -1 e Pisa, che i bianconeri incontreranno proprio sabato, a -2). Chi non convince affatto è l’arbitro Santoro di Messina, il quale stasera entra suo malgrado nel Guinness dei Primati (negativi), avendo estratto ben 11 cartellini gialli, di cui 6 a carico dei bianconeri. La prestazione di Santoro, assolutamente insufficiente (al massimo da 4 e mezzo), ha rischiato di far finire più volte in rissa la gara e, del resto, la sua designazione per una partita così delicata aveva lasciato oggettivamente perplessi. Il Catanzaro (4° in classifica) visto stasera al “Del Duca” è sembrato una squadra più da zona play-out che da promozione, ma va riconosciuta all’ex Vivarini la enorme attenuante di non aver potuto schierare gli attaccanti Iemmello e Donnarumma e il forte difensore Veroli. Dal canto suo, l’Ascoli di Castori (alla prima vittoria da quando è tornato sulla panchina bianconera) ha finalmente concesso una prestazione gagliarda e convincente, grazie ad una costante pressione alta che ha praticamente annullato ogni timida velleità dei calabresi.
Bianconeri schierati con un 3.4.1.2, con Masini dietro alle punte Mendes e Rodriguez, mentre il Catanzaro gioca con il classico 4.4.2, ove si intravvede l’inedito duo d’attacco Ambrosino-Biasi, mai pericolosi. L’ Ascoli parte sùbito in cattedra, andando in vantaggio al 14° con Mendes (7° bersaglio stagionale per il portoghese), che deve solo spingere in rete un ottimo assist dalla destra, su contropiede, di Rodriguez. Il quale Rodriguez, ben servito da Bayeye, al 27° colpisce in pieno la traversa, con il portiere Fulignati battuto. Il Catanzaro appare sopraffatto e smarrito, al punto che durante tutta la gara dei calabresi si noteranno, alla fin fine, soltanto i suoi 900, vivaci tifosi. Nella ripresa l’Ascoli amministra bene il vantaggio senza nulla concedere ai càlabri, correndo gli unici rischi dall’arbitraggio dissennato di Santoro.
Lascia un commento