Uil: “Marche declassate ma escluse dalla Zes, si punti alla Zona Logistica Speciale per rilanciare porto e infrastrutture”

Nuovi bonus per le assunzioni ma le Marche restano penalizzate dall’esclusione dalla Zes. Lo evidenzia la Uil Marche che, analizzando le nuove misure previste dal Decreto Coesione, operative dal 1 settembre, valuta negativamente il fatto che la nostra regione non sia stata ricompresa dal Governo nella Zona economica speciale nonostante il declassamento subito da “regione sviluppata” a “regione in transizione”. “È stato certificato lo scivolamento delle Marche tra le economie del Mezzogiorno eppure siamo esclusi dalla agevolazioni previste per le regioni del Sud – denuncia la segretaria generale della Uil Marche, Claudia Mazzucchelli – ed è per questo che sarebbe fondamentale, soprattutto per l’entroterra dove la cui situazione è stata ulteriormente aggravata da sisma e in alcuni casi alluvioni, varare una Zls”. Si tratta di una possibilità introdotta dalla Legge di Bilancio 2018 per creare condizioni favorevoli per sviluppare investimenti infrastrutturali attorno alle aree portuali. “Il Decreto Coesione (DL n. 60/2024 convertito con modificazioni con Legge 4 luglio 2024 n. 95) in combinato disposto con il DPCM 4 marzo 2023 n. 40 (Regolamento istitutivo delle ZLS) sembrerebbe prospettare la possibilità per le regioni in transizione Marche e Umbria, di costituire una ZLS interregionale che faccia perno sul porto di Ancona e comprenda infrastrutture viarie, ferroviarie, aree e commerciali di entrambe le regioni, con importante ricadute positive per lo sviluppo del corrispondente tessuto economico e imprenditoriale.

Un’opportunità che chiediamo al governo regionale di valutare immediatamente attivando un vero confronto tra tutti i soggetti. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”. Al momento il Decreto Coesione prevede bonus per l’assunzione di giovani under 35 e donne. Le otto regioni del Mezzogiorno hanno un ulteriore Bonus Zes. “Va detto comunque – conclude la segretaria Mazzucchelli – che pur essendo favorevoli alle assunzioni stabili,  questi provvedimenti rappresentano ancora una volta delle misure tampone. Si tratta di incentivi distribuiti a pioggia senza porre delle condizionalità, quali i rinnovi contrattuali e il rispetto delle regole in materia di salute sicurezza, alle imprese che beneficiano di risorse pubbliche”.

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