Ugl sanità: “A San Benedetto servono 22 medici specializzati, infermieri ed Oss”

SAN BENEDETTO – “Urge aiuto sostanziale al Pronto Soccorso di San Benedetto. La situazione gestionale è sotto pressione, sia per il numero minimo storico di medici ( 15 + primario: di cui 4 non abilitati ai codici gialli e rossi ), sia perché lo stesso numero di personale sta gestendo pazienti no covid e sospetti covid. Carichi di lavoro raddoppiati e gestiti in ambienti non idonei. La differenza con gli altri pronto soccorsi sta nel fatto che il paziente, a San Benedetto, è gestito secondo un protocollo di presa in carico totale e pertanto richiedente di un importate carico assistenziale, indubbiamente di qualità” Lo chiede l’Ugl provinciale sanità

“Per meglio dire, il paziente viene mandato in reparto solo dopo aver eseguito tutto l’iter diagnostico. Oltre questo però ci sono i codici verdi e bianchi da prendere in carico, ma che purtroppo rischiano di attendere per ore, a causa di una cogestione di pazienti, sospetti covid e no covid. Lo stesso numero di personale non può continuare a gestire tutto insieme ma occorre distinguere i carichi assistenziali al fine di tutelare meglio pazienti ed operatori. Occorrono pertanto almeno 22 medici per gestire tutta l’attività di pronto soccorso, posti letto in medicina d’Urgenza e posti letto per i sospetti covid; 2 infermieri e un operatore socio sanitario per turno,  da assegnare agli ulteriori 8 posti letto per i sospetti covid” dice Ugl

“Alla riapertura totale del pronto soccorso di san benedetto non è corrisposta una adeguata compagine organica. L’abnegazione del personale non è sufficiente a garantire una adeguata risposta assistenziale. Per garantire la gestione dei posti letto in medicina d’Urgenza no covid (13 posti) e la gestione degli 8 posti letto sospetti covid collocati sul piano del pronto soccorso ( da attivare) occorrono, in totale, almeno 22 medici specializzati. Diversamente, medici ed infermieri continueranno a chiedere di essere trasferiti. La pressione di oggi non è sostenibile” conclude il sindacato.

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