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Truffa ad un anziano, un 23enne finisce in manette
Agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Polizia di S. Benedetto in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Ascoli e del Commissariato P.S. Arenella di Napoli, hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno, un giovane di anni 23 originario e residente a Napoli.
L’adozione della misura restrittiva scaturiva dalle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno e svolte dalla Polizia di Stato del Commissariato di S. Benedetto del Tronto dopo la denuncia di truffa aggravata presentata da un anziano. In sostanza l’anziano 82enne riferiva di aver ricevuto nella mattinata del 9 Marzo, una telefonata sulla linea fissa della propria abitazione; lo sconosciuto interlocutore qualificatosi come Avvocato raccontava all’anziano che il figlio aveva avuto un grave incidente stradale a seguito del quale era stato condotto e trattenuto in una non meglio precisata caserma delle Forze dell’Ordine dalla quale sarebbe stato rilasciato solo dopo aver pagato la cifra di 4.000 euro per non meglio indicate spese di giustizia. L’anziano, preso dal panico, ritenendo attendibile il racconto dello sconosciuto anche in virtù dell’esattezza del nominativo del figlio, pur non disponendo della cifra richiesta, si rendeva disponibile a pagare racimolando circa 100 grammi di oro di famiglia.
Dopo aver conquistato la fiducia della vittima, il sedicente Avvocato inviava un suo uomo incaricato di ritirare l’oro; dopo pochi minuti infatti, nell’abitazione del denunciante si presentava un giovane di circa 20 anni che, ritirata la merce, si allontanava definitivamente.
Solo qualche ora dopo, contattato il figlio, l’anziano realizzava di essere stato truffato denunciando così l’accaduto. Sulla scorta del racconto della vittima, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del locale Commissariato intraprendeva una serie di accertamenti acquisendo il filmato estrapolato dal sistema video di un’abitazione attigua; analizzando il filmato veniva individuata una piccola autovettura utilitaria in transito pochi istanti prima del ritiro dell’oro da parte dell’incaricato. Le immagini, seppur non nitidissime, venivano migliorate con l’ausilio di personale del locale Posto di polizia Scientifica tanto da riuscire a visualizzare il modello e i primi 5 caratteri della targa.
Dopo una serie di combinazioni alfanumeriche, veniva individuata la targa dell’autovettura in uso alla coppia di giovani a bordo, risultata noleggiata a Caserta il 2 Marzo 2023 da un prestanome. Le successive indagini, esperite in collaborazione con personale della Squadra Mobile di Caserta presso la società di autonoleggio in argomento, delegate dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno informata con una prima comunicazione di notizia di reato, consentivano di assodare che l’autovettura noleggiata il 2 marzo da un prestanome del posto di 48 anni di età, veniva riconsegnata due settimane più tardi da un altro soggetto molto più giovane dai tratti somatici corrispondenti a quelli indicati dall’anziano in sede di denuncia.
Incrociando alcuni dati derivanti dai controlli su strada dell’autovettura individuata, si risaliva alle generalità di uno degli occupanti, risultato essere un giovane originario di Napoli gravato da precedenti specifici già fotosegnalato in occasione di precedenti fatti reato. Veniva pertanto predisposto un album fotografico composto dalle fotografie di pregiudicati della stessa età e dalle caratteristiche somatiche simili insieme alla fotografia recente del giovane sospettato, sottoposto all’esame dell’anziana vittima della truffa del 9 Marzo.
L’anziano, ostentando estrema certezza, riconosceva il giovane in questione come l’uomo che, presentatosi nella sua abitazione nella tarda mattinata del 9 Marzo, ritirava oro e denaro consumando di fatto la truffa in concorso con il telefonista; riguardo quest’ultimo, l’analisi dei tabulati telefonici dell’utenza fissa dell’abitazione della vittima, consentiva di risalire all’utenza mobile utilizzata dal finto Avvocato, intestata ad uno straniero non censito, anagraficamente residente in Piemonte ma di fatto irreperibile; l’analisi del tabulato evidenziava che nel corso della fase esecutiva del reato, il telefonista era rimasto sempre nell’area urbana di Napoli e che il numero in questione, era stato utilizzato solo ed esclusivamente nella mattinata del 9 Marzo 2023, venendo dismesso subito dopo.
Gli illustrati accertamenti venivano compendiati in un’articolata informativa di reato a carico del giovane pregiudicato di Napoli identificato e di altri concorrenti nel reato tuttora in fase di identificazione; gli elementi raccolti venivano pertanto analizzato dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Ascoli Piceno titolare delle indagini che, all’esito, chiedeva ed otteneva dal G.I.P. presso il Tribunale di Ascoli Piceno un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico del giovane indagato.
Alle prime ore del 6 Giugno personale della Squadra di Polizia Giudiziaria in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Ascoli e del Commissariato P.S. Arenella di Napoli, ha dato esecuzione alla misura cautelare rintracciando il prevenuto in un quartiere periferico di Napoli e poi messo agli arresti domiciliari nella propria abitazione a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente con prescrizioni di non allontanarsi e di non comunicare con persone diverse dai familiari conviventi.
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