Tonfo pesante, salvezza ancora tutta da conquistare. Sugli spalti invece vittoria totale
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Un tonfo pesante, pesantissimo. Che ridimensiona i sogni dei tifosi più ottimisti. Che evidenzia – per l’ennesima volta – come l’obiettivo primario di questa squadra sia la salvezza.
Qualcuno forse si era illuso. I bianconeri erano reduci da 11 risultati utili consecutivi, più vicini ai playoff che ai playout. La debacle di ieri ha spento un po’ gli entusiasmi: era certamente impensabile non perdere più fino al termine del torneo, ma forse in pochi si aspettavano di interrompere la striscia positiva tra le mura amiche contro una squadra a -6 dal Picchio. Le statistiche di ieri sono impietose. In 25 partite su 27 di questa stagione il Pisa non è mai riuscito a fare più di un gol all’avversario. Mai. Solo in due occasioni i toscani hanno festeggiato almeno due reti nell’arco degli stessi 90’: all’andata contro l’Ascoli (vittoria per 2-1), al ritorno ieri pomeriggio. Il peggior attacco del torneo è riuscito a bucare addirittura per 4 volte la difesa bianconera. 15 reti complessive in stagione per il Pisa, ben 6 sono state realizzate contro il Picchio: i ragazzi di Gattuso hanno siglato il 40% dei gol totali in campionato contro l’Ascoli. Male, malissimo. Una statistica impietosa.
Colpa di tutti. In primis dell’allenatore, da noi sempre elogiato perché considerato la vera arma in più di questa squadra rispetto alla passata stagione. 11 risultati utili consecutivi non si fanno per caso, se l’Ascoli è a +5 sui playout nonostante la batosta di ieri il merito è anche (gran parte) del condottiero Aglietti. Ieri però le sue scelte non hanno convinto. Un 4-4-2 che è sembrato più un 4-2-4, con un Lazzari evanescente e il duo Addae-Slivka in balìa del centrocampo avversario. Se il camaleontico Aglietti era riuscito a bloccare sul pari in trasferta la Spal ‘inventando’ un’inedita difesa a 3, ieri lo scacchiere tattico non ha assolutamente convinto. Le assenze di Giorgi e Cassata hanno pesato come un macigno. E forse il rientro di Cacia ha dato uno scossone al 4-2-3-1 che tanti risultati buoni aveva portato nell’ultimo periodo. Perché lasciare fuori un Favilli scatenato che – a suon di gol – ha portato fondamentali punti in classifica all’Ascoli sembra essere difficile. D’altro canto tenere in panca il re dei bomber in B è pura follia. Giocare con le due punte si può: dal fraseggio Cacia-Favilli è scaturito il gol del vantaggio dopo soli 3’, i due inoltre si sono trovati molto bene durante tutto l’arco della gara. Ma forse c’è da cambiare qualcosa a centrocampo se si vuole giocare in questo modo. Non sta comunque di certo a noi dare consigli a un allenatore che fin qui ha fatto benissimo.
Anche perché quando si commettono errori/orrori individuali come quelli di ieri il mister può fare ben poco. Una difesa totalmente immobile in occasione del pareggio toscano, Augustyn costretto a fare fallo dal limite dopo un disimpegno sbagliato da Almici (con conseguente punizione dell’1-2). Poi ancora retroguardia che sta a guardare quando il Pisa di nuovo da calcio piazzato confeziona lo schema dell’1-3. Anche la sorte non ha sorriso, viste le due deviazioni decisive da parte dei bianconeri che hanno messo fuori causa Lanni in occasione delle reti dell’1-2 e del 2-4. Tanti fattori, tante disattenzioni. Una sconfitta che brucia e fa male. Ma il campionato di B non conosce tregua e dà già una possibilità di riscatto al Picchio. Martedì sera si torna in campo a La Spezia, in quel ‘Picco’ dove lo scorso anno si festeggiò la tanto agognata salvezza all’ultima giornata. Anche i liguri sono caduti ieri pomeriggio contro il Novara, e avranno voglia di tornare a fare punti per riagguantare la zona playoff persa da poche ore. L’Ascoli però non può fallire ancora: i playout sono a 5 punti di distacco, ma perdere di nuovo farebbe tornare i bianconeri nelle parti pericolose di classifica. Ora è inutile piangersi addosso: che la sonora sconfitta casalinga col Pisa sia un nuovo punto di partenza per riprendere la marcia verso la salvezza.
Un capitolo a parte meritano invece i tifosi. Encomiabili. Straordinari. Non ci sono più parole per descriverli. Ieri un amaro ko in campo, ma una vittoria bellissima sugli spalti. Migliaia di bandierine bianconere sventolate al cielo, in bella mostra i simboli di Arquata del Tronto, Accumoli e Amatrice. I rispettivi sindaci allo stadio, Sergio Pirozzi che lancia cori dalla Curva Sud mobile. L’incasso devoluto in beneficenza, per l’ennesima volta fatti e non parole. Zero punti nella classifica di B. Ma tanti – tantissimi – punti nella classifica della solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite dal terremoto. Chapeau.
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