SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il calcio è anche uno sport femminile: nel Paese quattro volte Campione del Mondo, in cui correre dietro ad un pallone è di gran lunga il passatempo nazionale, c’è ancora qualcuno che pensa invece che sia un’attività al maschile.

Per fortuna, il Porto d’Ascoli ha un’opinione diversa e, dallo scorso anno, ha creato un nucleo di giocatrici tra i cinque e i dodici anni che intende accrescere: per far conoscere la società ed avvicinare sempre più ragazze al calcio, il Porto d’Ascoli organizzerà, in collaborazione con il Centro Commerciale PortoGrande, “Think Pink”, open week di calcio femminile che si terrà presso la Galleria centrale del PortoGrande dal 31 luglio al 6 agosto prossimo, tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00.

“Al momento – l’istruttore del Porto d’Ascoli Marino Straccia ricorda – abbiamo un buon numero di ragazze, ventisei, di cui ventuno under 12 e dunque non disputano un campionato, fanno attività motoria e mini tornei con ragazze della stessa età”.

“Con i più piccoli – aggiunge Karin Periginelli, istruttrice del Porto d’Ascoli e campionessa italiana di pentathlon ed eptathlon – in qualsiasi sport gli allenamenti iniziali puntano allo sviluppo della multilateralità, partendo da schemi motori di base comuni. Le bambine, prima di avere un pallone tra i piedi, imparano a correre, saltare, cadere, afferrare: ecco perché anche il calcio, fatto come qui al Porto d’Ascoli, può contribuire allo sviluppo armonico del corpo delle nostre piccole atlete”.

 La presenza di un numero relativamente alto di atlete ha permesso anche al Porto d’Ascoli femminile di avere il riconoscimento di Scuola Calcio Elite, che condivide nelle Marche solo con la Jesina. Al PortoGrande, le piccole atlete daranno delle dimostrazioni di gare “uno contro uno” e “due contro due” e di shootout, i rigori in movimento.