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Terremoto, CasaPound: "Non va tutto bene come dicono"
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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato giunto in redazione.
“In seguito alle forti scosse che hanno colpito il centro Italia la macchina dei soccorsi e dell’assistenza si è mobilitata, coordinata dal commissario speciale Vasco Errani, ex presidente regionale dell’Emilia Romagna, ma non tutto va per il meglio. E’ CasaPound Italia a portare alla ribalta alcune tematiche che non sempre trovano il giusto spazio mediatico.
“Le commissioni per le verifiche dell’agibilità degli stabili – spiega Andrea Lamona, coordinatore regionale Marche del movimento – procedono a rilento nei loro lavori. Basti pensare che delle oltre 50mila richieste dei cittadini fatte in seguito al sisma del 24 agosto ne erano state esaudite circa 22mila al momento del sisma più forte del 30 ottobre. Quasi 30mila famiglie hanno dormito per oltre 2 mesi in abitazioni lesionate senza sapere se queste fossero agibili o meno. E’ inaccettabile! E ora che le richieste sono aumentate in maniera esponenziale? Bisogna dare potere ai sindaci di istituire commissioni comunali con ingegneri,architetti e geometri abilitati che stabiliscano in fretta gli stabili abitabili poichè siamo in pieno sciame sismico e non c’è tempo da perdere. Non possiamo scherzare sulla sicurezza“.
“C’è inoltre un bisogno imminente di un decreto che allarghi il cratere del terremoto, già risicato in prima istanza, a quei comuni investiti anche dalle scosse (più forti) di ottobre e che ora hanno anch’essi una miriade di lesioni. È bene che su questo non influisca il colore politico dell’amministrazione di questi ultimi, come invece è sembrato dopo il 24 agosto. I primi sfollati inoltre non hanno visto ancora un euro dei promessi 200€ del decreto, dovendo improntare di tasca caparre e anticipi per i nuovi affitti a cui sono stati costretti. Oltre il danno, la beffa.” “Resta anche da capire – continua Lamona – come mai per Renzi ed il Governo un terremotato valga 200€ di indennizzo per il disagio , fino ad un massimo di 600€ per nucleo familiare, mentre invece per altri ambiti ci sono finanziamenti a pioggia: un rifugiato (falso nel 95% dei casi) vale circa 1200€ al mese che finiscono nelle tasche delle cooperative bianche e rosse.”
“Irrisolto è inoltre il nodo dello spopolamento delle zone montane e collinari investite dal sisma. Tanti, troppi Italiani hanno deciso di trasferirsi, magari definitivamente, nelle zone rivierasche, anche partendo da zone colpite in maniera minore dal sisma, come Ascoli Piceno e Macerata. E chi ha attività commerciali e rendite rischia di rimanere in ginocchio. Il governo come prevede di far fronte a tutto ciò? Non si possono ascoltare le promesse di casette di legno fra 7 mesi. Ad Ascoli Piceno lo stadio Del Duca, con le tecnologie del 1974 fu costruito in 100 giorni tra cui 25 di demolizione del vecchio impianto. Tornando più indietro nel tempo nel terremoto del Volture degli anni ’30, a soli tre mesi dal sisma, e prima dell’inverno, furono costruite 3746 Villette antisismiche di due o tre stanze e riparate 5190 abitazioni. Le abitazioni e le villette resistettero al sisma dell’Irpinia di 50 anni dopo. Non mancano né i fondi, né gli uomini, a chi sta gestendo l’emergenza sisma manca la volontà“.
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