Tappa arquatana per i ragazzi di Questione Natura
Tappa arquatana per Questione Natura.
“Siamo stati in uno dei luoghi più colpiti dal sisma del 2016, un posto dove il silenzio assordante dello Stato è stato un silenzio che è durato a lungo ed ha pesato quasi tanto quanto quello che segui al boato del terremoto in quelle ripetute tarde notti di fine estate prima, d’autunno poi. Notti dalle quali ci si svegliava di soprassalto pensando di essere bombardati quando in realtà erano i calcinacci che cadevano di quello che una volta era stato un tetto. Arquata del Tronto in tutto questo tempo che ha seguito la devastazione del terremoto è stata sorretta dai suoi cittadini resilienti tanto quanto la montagna e dal Sindaco. Dopo tanto tempo abbiamo ritrovato un Arquata che sta tornando a vivere, in diverse frazioni sono partiti molti cantieri e nel giro di poco tempo dove ora sono macerie si torneranno a vedere case e le famiglie potranno tornare finalmente nel posto dove sono nati, cresciuti e vissuti… nel luogo che amano” dice Roberto Cameli, presidente dell’associazione.
“Girando prima per le vie delle frazioni di Borgo, Piedilama e Pratare poi per quelle di Faete e Spelonga abbiamo riscoperto un territorio abbastanza pulito, dove c’è ancora un alto senso di comunità. Anche le mascherine che abbiamo trovato disperse per il territorio sono solamente 9 e adesso anche il Comune di Arquata del Tronto è Mask Free. Il luogo dove abbiamo trovato più rifiuti è la strada provinciale 98, quella che passa per Piedilama e Pretare e da lì collega i passanti al maestoso Monte Vettore, alla fioritura di Castelluccio Di Norcia e alla Grande Via del Parco che attraversa i borghi principali del Parco Nazionale dei Monti Sibillini” dice
“Portiamo sempre Arquata nel cuore, questa è stata la prima raccolta ma noi siamo continuamente in viaggio in questo territorio magico, l’unico in Europa (insieme alla vicina Accumuli) che è compreso tra due parchi nazionali, quello dei Monti Sibilinni e il Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga” conclude.
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