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Superbonus: cantieri fermi e imprese sull’orlo del baratro, la Cna: “Subito un decreto per liberare i cassetti fiscali”
Con oltre un miliardo di euro incagliati nei cassetti fiscali delle imprese marchigiane e intere città tenute in scacco da cantieri su cui aleggia ormai lo spettro del blocco, sulla scia dell’importante lavoro di mediazione svolto a livello nazionale dall’associazione, la CNA di Ascoli Piceno continua a dialogare con istituzioni e addetti ai lavori per individuare una soluzione adeguata alle criticità che ad oggi condizionano l’efficacia dei bonus edilizi.
In questo senso, dopo la convocazione del tavolo tecnico dello scorso lunedì 21 febbraio al Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’associazione territoriale di Ascoli esprime soddisfazione per la disponibilità manifestata dal Governo a risolvere l’emergenza dei crediti bloccati, che nei prossimi giorni dovrà necessariamente tradursi in un provvedimento urgente.
Secondo l’associazione, l’ipotesi di utilizzare gli F24 dovrà impegnare prioritariamente il sistema bancario a destinare la nuova capienza per acquistare i crediti nei cassetti fiscali delle piccole imprese di ogni importo e per tutte le tipologie di bonus. Per tutelare ulteriormente le imprese coinvolte, la CNA di Ascoli Piceno sottolinea inoltre l’importanza di istituire una cabina di monitoraggio dei flussi di crediti che saranno ceduti e acquisiti dagli intermediari finanziari, con un controllo capillare anche dei tassi che verranno applicati alle nuove operazioni di acquisto.
Infine per quanto riguarda l’incertezza sui bonus minori generata dall’ultimo decreto varato dal Governo, CNA ha formalmente richiesto che l’autodichiarazione del committente sia sufficiente per certificare la data di inizio lavori e fruire così della cessione del credito.
Si tratta di interventi indispensabili per ripristinare un meccanismo ideato per dare nuova linfa alla riqualificazione edilizia e all’economia locale, inceppato tuttavia ormai da diversi mesi a causa di continue modifiche normative e pericolosi dietrofront sulla cessione del credito, che ora pongono le piccole realtà imprenditoriali sull’orlo del baratro.
Un’opportunità preziosa per il territorio, che oggi, tuttavia, senza poter coinvolgere gli enti locali nell’acquisto del credito, assume sempre più i tratti di un incubo per gli oltre 10.000 cittadini e 2.000 imprenditori marchigiani coinvolti.
«Nonostante l’apertura del Governo, la situazione resta inevitabilmente preoccupante in un territorio in cui, peraltro, il tema del Superbonus è legato a doppio filo a quello ormai annoso della ricostruzione – afferma Francesco Balloni, direttore della CNA di Ascoli Piceno -. Ascoli e il Piceno hanno assistito a una proliferazione di cantieri che ora, con lo stop imposto alla cessione del credito, vera e propria chiave di volta del sistema, rischiano di restare bloccati a lungo, penalizzando la viabilità, il paesaggio, ma soprattutto la stabilità economica di aziende e famiglie che con fiducia hanno intrapreso la via della riqualificazione edilizia».
«A pagare a caro prezzo le incertezze di questi ultimi mesi saranno inevitabilmente le micro e piccole imprese, la cui unica responsabilità è aver anticipato i costi degli interventi per conto dello Stato – dichiara Arianna Trillini, presidente della CNA di Ascoli Piceno -. È necessario che le istituzioni comprendano la gravità del problema e si muovano al più presto per sbloccare i crediti e restituire liquidità a chi fa impresa, in modo da salvaguardare le piccole realtà imprenditoriali del territorio e proseguire su un cammino che fin qui ha riservato fin troppi ostacoli a cittadini e imprese».
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