Successo per la “Turandot” al Ventidio Basso
ASCOLI -Il “Bel Canto” conquista Ascoli. E’ stato un trionfo l’allestimento della pucciniana “Turandot”, firmata con rigore e grandissima professionalità dal maestro Pier Luigi Pizzi. Dopo il “sold out” registrato dall’anteprima riservata ai giovani, giovedì 21 novembre, la rappresentazione serale dell’evento del 23 novembre ha suscitato entusiasmo e applausi senza fine tra gli ottocento spettatori presenti al Ventidio Basso. La messinscena dell’opera incompiuta di Giacomo Puccini ha rivelato ancora una volta come la formula creata dalla “Rete Lirica delle Marche” funzioni, in grado di assicurare qualità, tradizione e sottolineare l’operato di autentici talenti. Si è trattato di una “Turandot” asciutta, elegante, degna dei migliori allestimenti del passato, attraverso l’estro di un vero maestro, che ne ha firmato la regia, le scene, i costumi e le luci. Il primo titolo lirico della nuova stagione, veicolato anche nei teatri di Fermo e di Fano, ha permesso di rivelare ancora una volta il valore del capolavoro di Puccini, che fu rappresentato nella versione ‘incompiuta’ in occasione del debutto diretto da Arturo Toscanini al Teatro alla Scala nel 1926.
Un lavoro che si fermava al funerale di Liù, senza il finale poi aggiunto successivamente da Franco Alfano. La messinscena ammirata presso il teatro ascolano è apparsa attenta ai dettagli, con uno svolgimento ricco di tensione e pathos, in circa due ore di musica capace di trascinare il pubblico coinvolto, ammaliato anche da una scenografia tutta dominata dai toni virati verso il rosso. Ottimo il cast costituito da Tiziana Caruso, Francesco Pio Galasso, Maria Laura Iacobellis, Paolo Ingrasciotta, Ugo Tarquini e Vassily Solodkyy, con speciale menzione per il gradito ritorno sulle scene dell’ascolano Cesare Catani, qui nel ruolo di Altoume e per l’altro marchigiano, Andrea Concetti nei panni di Timur, sempre perfetto in scena. Consensi anche per il direttore Pietro Rizzo alla guida dell’Ofme, per i “Pueri Cantores” di Macerata e per la bellissima prova del coro del Teatro Ventidio Basso diretto da Giovanni Farina. La “Turandot” ammirata presso il Massimo ascolano, con allestimento reso possibile dall’associazione “Arena Sferisterio”, rappresenta l’ultima opera di Giacomo Puccini, scomparso nel 1924, rappresentata per la prima volta il 25 aprile del 1926 con una partitura fin dove il Maestro lucchese, scomparso due anni prima, aveva composto. Il soggetto fiabesco, che riporta ad una Cina fantastica, dove la principessa Turandot, che ha già condannato a morte vari pretendenti incapaci di risolvere i suoi enigmi, si trova alle prese con un nuovo ignoto pretendente: il principe tartaro Calaf. L’opera racconta la sfida dell’uomo alla “principessa di ghiaccio” e le sue drammatiche conseguenze. Una versione attenta, drammaturgicamente perfetta, in grado di confermare ancora una volta il genio di Pier Luigi Pizzi.
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