Statale 16, Giobbi: «Una strada fantasma. Neanche l’erba viene tagliata»

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Statale 16, Roberto Giobbi: «La strada di un paese fantasma. L’amministrazione comunale non taglia più nemmeno l’erba».

«Sembra la strada di un paese fantasma – dice il segretario di circolo centro Pd – abbandonato in fretta e furia a causa di calamità naturale o per gravi problemi ambientali causati dall’uomo. Mi viene in mente Chernobyl».

Il degrado. «Ci sono case con i mattoni anneriti dallo smog emanato ogni giorno da migliaia di veicoli. Ci sono case con porte e finestre da anni sprangate. Marciapiedi in cemento consumato dagli anni e dalle piogge tanto sono vecchi e decrepiti. E ora anche erba che cresce indisturbata proprio come nelle strade di quella città contaminata. Poi c’è il palazzone, il mostro di piazza Kolbe che assomiglia vagamente a quei palazzi popolari dell’ex unione sovietica, lasciato incompiuto da troppo tempo. Doveva essere il primo di una serie di nuove costruzioni a consumo di suolo zero. Doveva essere la sede dei vigili urbani che da anni aspettano una nuova sede e tuttora sono in un palazzo che lui andrebbe ristrutturato e messo in sicurezza. Invece da più di 4 anni l’amministrazione Piunti, oltre che non risolvere il problema, si dimentica anche di tagliare l’erba. Questo la dice lunga su come certe zone della città vengano dimenticate. E qui non siamo nella lontana periferia ma a meno di 500 metri dalla sede del comune, nella strada più trafficata e inquinata di San Benedetto e che il sindaco Piunti percorre per tornare a casa».

Progetti. «E la politica che si oppone che fa? Secondo me invece di pensare a sfornare mensilmente nomi più meno improbabili di sindaci almeno l’opposizione che si riconosce nel centro sinistra, quel campo democratico, progressista, ambientalista, largo ma con limiti ben definiti del proprio campo, dovrebbe incontrarsi e insieme a imprenditori illuminati e progettisti iniziare ad immaginare un piano per riqualificare quel tratto di strada e più in generale tutta la statale 16 nel tratto cittadino. E’ ora di passare dalle riunioni per mostrare i muscoli dei vari candidati a riunioni per arrivare a progetti concreti. Progetti magari non immediatamente realizzabili ma che abbiano un respiro ampio e che provino ad immaginare la città del 2030 ed oltre.

Questa città negli ultimi anni di problemi irrisolti ne ha accumulati tanti. Non si può pensare che solo risolvendo questo problema potremmo avere una “nuova città”, ma da qualche parte si deve pur iniziare. Potrebbero essere realizzate tante nuove abitazioni a prezzi convenienti. Abitazioni “vere” abitate tutto l’anno da quelle giovani coppie che sono costrette a migrare nei paese limitrofi per mancanza di case a prezzi accessibili. Tutta un’altra storia rispetto a quella pensata dai cugini per l’ex scuola Curzi. E la riqualificazione darebbe finalmente un po’ di respiro anche alla statale 16 che però aspetta ben altro per liberarsi dalle file inquinanti e dal pericoloso traffico pesante».

Il Pd. «Al mio partito, il Pd, proporrò di iniziare a lavorare seriamente su questo tema e su temi analoghi che riguardano il non consumo di territorio e riqualificazione urbana. Spero che si attivi presto e che sappia trovare punti di intesa con le altre forze politiche di centro sinistra. Bisogna confrontarsi su questo tema invece che proporre nomi e strane alleanze che non appartengono alla nostra storia e ai nostri valori».

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