SPECIALE COSTANTINO ROZZI: Ricordi e aneddoti di vecchie conoscenze bianconere ad Ascoli News

Nel giorno del ventennale dalla scomparsa del Presidentissimo Costantino Rozzi, il portale Ascoli News ha voluto contattare alcune ex conoscenze della storia bianconera. Aneddoti, ricordi, pensieri. Ecco le loro parole. 

Marcello Grassi: “Quando penso a Costantino mi torna in mente quella sorta di rito che lui faceva poco prima dell’inizio di una gara: entrava nello spogliatoio, si toglieva il cappotto e lo lanciava tra la panca ed il muro. Per scaramanzia doveva andare per terra, dietro la panca. Poi si rivolgeva ad ognuno di noi e ci caricava come delle molle, dicendo a tutti la stessa frase: “Oggi li stucchem, li spezzem, oggi vincem!” Grande Presidente”.

Gianni Roccotelli: “Il Presidente era un a persona inimitabile: intelligente, responsabile, umano. Ricordo quando ci vedemmo per la prima volta da avversarsi, io militavo nel Cesena. Mi disse: “Un’ala come te non l’ho mai avuta, l’unico errore della mia vita è’ stato quello di ascoltare Renna a cederti al Taranto”. Se fosse stato per lui avrei giocato per sempre nell’Ascoli. L’anno prima rifiutò di cedermi alla Roma e all’Inter. Un Presidente che porterò sempre nel profondo del mio cuore”.

Mimi Gaspari: “E’ stato un uomo che si è creato dal nulla. Una persona generosa, altruista, che si faceva voler bene da tutti. Aveva tre grandi amori: la famiglia, l’Ascoli e la sua impresa. Non si fermava mai, tornava a casa dai cantieri la notte e la mattina ripartiva subito per lavorare. Lo ringrazierò per sempre”.

Flavio Destro: “Era una persone eccezionale dal grande carisma. Ti trasmetteva tutti gli stimoli giusti per affrontare ogni difficoltà. E’ stato sicuramente il presidente che ho più amato nella mia carriera. Quando entrava negli spogliatoi prima della partita ci dava una carica incredibile. Un mito”.

Mario Vivani: “Innanzitutto posso dire che mi ha fatto veramente tanto piacere vedere quella spettacolare coreografia allestita dalla Curva Sud nell’ultima gara casalinga. Costantino era una persona splendida. Un uomo dotato di un gran carisma e di una grande intelligenza. Noi lo vedevamo poco, soltanto la domenica allo stadio. Arrivava negli spogliatoio con la sua esuberanza fisica caricandoci a mille. Trattarci non era facile, quando diceva una cosa era irremovibile”.

Renato Campanini: “Una persona del suo calibro oggi è veramente difficile da trovare. Altruista, carismatico, un presidente che capiva di calcio e tutto ciò che faceva era per amore verso la sua città. La sua figura ci trasmetteva una carica che ancora oggi sento addosso. Una persona unica”.

Francesco Bellini: “”Rozzi ha messo Ascoli sulla mappa. Una volta ero di ritorno ad Ascoli da Milano e lungo la strada mi fermai in un posto e un uomo mi chiese: “Di dove sei?” e io: “Di Ascoli!” “Ah, Rozzi!” – mi rispose quell’uomo e credo che questo sia la testimonianza che Rozzi ha portato il nome di Ascoli ovunque”. Purtroppo non ho mai avuto il piacere di conoscerlo”.

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