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Sisma, parte il programma “Mosaico”: abbattere l’isolamento sociale e generare occupazione
ANCONA – Ricerca e innovazione al servizio delle persone con fragilità, in particolare gli anziani, per agevolare la mobilità e ridurre l’isolamento sociale nell’ambito di piccole comunità locali. Se dovessimo spiegare sinteticamente il progetto “Mosaico” non potremmo usare parole diverse.
“Modelli, prodotti e Servizi per rendere socialmente Attiva ed Inclusiva e la vita di persone fragili in Comunità diffuse sul territorio“, queste le parole di Manuela Bora, assessora regionale alle Attività produttive, ricerca e innovazione, per definire il progetto. Il progetto nasce dall’accordo raggiunto tra il Ministero dello sviluppo economico e la Regione Marche.
Sei sono i milioni destinati, gran parte di essi verranno spesi sui territori colpiti dagli eventi sismici. A portarla avanti sarà un consorzio di realtà, ovvero Vega S.r.l. (capofila) di Ponzano di Fermo, Namirial S.p.A. di Senigallia, Itaca S.r.l. di Montegranaro, COOS MARCHE Soc. Coop., insieme all’Università Politecnica delle Marche di Ancona.
Il commento dell’assessora
“La Giunta regionale -dice la Bora – ha partecipato attivamente alla negoziazione dell’Accordo, e, invece del 3 per cento minimo di contributo, ha deciso di contribuire con una percentuale pari al 4,5 per cento del costo del progetto, in considerazione del fatto che l’investimento proposto riguarda servizi innovativi alle comunità locali delle aree colpite dal sisma e in particolare alle persone fragili”.
“La salute e il benessere delle persone che vivono nel nostro territorio non solo rientrano tra gli obiettivi prioritari di questo governo regionale, ma rappresentano a tutti gli effetti un motore dello sviluppo economico della nostra Regione, ed è per questo che sin dal 2016 sosteniamo le nuove forme di collaborazione tra imprese, università e strutture socio sanitarie, pubbliche e private, per favorire lo sviluppo di soluzioni innovative che rispondano alle sfide delle nostre comunità locali”.
Tutti i dati raccolti verranno validati dalle strutture residenziali – soprattutto quelle appartenenti alla zona colpita dal sisma -, con la possibilità di essere girati al sistema socio-sanitario, sia esso pubblico o privato.
Questa nuova sfida avrà anche una ricaduta sotto il punto di vista lavorativo. Le aziende citate prevedono la creazione di 20 nuovi posti di lavoro. Saranno inserite figure altamente qualificate con competenze tecnico-manageriali.
Il rettore Univpm Gregori ha espresso soddisfazione perché questa iniziativa mostra come “l’Università si integri con il territorio e credo che questa sia la prospettiva oggi necessaria, di forte integrazione a tutti i livelli”.
Il mondo accademico porterà il proprio contributo cercando realizzare un software che tenga insieme l’innovazione tecnologica, il management e le discipline mediche.
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