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Sisma 2016, Castelli: “Ancora semplificazioni per velocizzare la ricostruzione”
Dalle modifiche per velocizzare l’attuazione delle Ordinanze speciali in deroga agli interventi per dare soluzioni alle delocalizzazioni temporanee, che potranno essere rese definitive. Oggi la Cabina di coordinamento sisma 2016, presieduta dal Commissario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, ha varato Ordinanze finalizzate a semplificare ulteriormente la ricostruzione di alcuni dei Comuni più colpiti. Per ciò che concerne gli interventi per la ricostruzione degli abitati, è stata raggiunta l’intesa sull’Ordinanza speciale in deroga dedicata alle frazioni di Norcia Ancarano e Nottoria, che consentirà di coordinare in modo puntuale gli interventi pubblici propedeutici alla ricostruzione privata. Approvata inoltre un’Ordinanza “omnibus” che va a semplificare ulteriormente la ricostruzione di Accumoli, nel Lazio, del quartiere di Vallicelle a Camerino, nelle Marche, di Ponzano (frazione di Civitella del Tronto), in Abruzzo e di Norcia e Preci in Umbria.
Il Commissario Guido Castelli ha dichiarato: “Continua l’opera di costante semplificazione volta agli interventi di ricostruzione nell’Appennino centrale, che già ha consentito di compiere quel cambio di passo al quale vogliamo dare ulteriormente corpo. Voglio ringraziare i Presidenti delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria e i rispettivi Uffici speciali per la ricostruzione che lavorano in costante rapporto con la Struttura Commissariale con uno spirito di collaborazione fondamentale e strategico per giungere ai risultati che ci prefiggiamo.
Dopo la Cabina Sisma del 13 novembre siamo tornati a intervenire in favore di centri di tutte e quattro le regioni e abbiamo apportato modifiche rilevanti al Testo unico della ricostruzione privata. Modifiche che hanno riguardato, in particolare, la disciplina della delocalizzazione delle attività produttive e commerciali dei nostri territori, che abbiamo il dovere di facilitare e sostenere dal momento che da esse dipende la vitalità economica dell’Appennino centrale”
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