Beko ,Acquaroli a Comunanza per incontrare Sindaco, sindacati e lavoratori
Sindaci del terremoto a Roma, Del Duca: “Situazione drammatica”
I Sindaci del terremoto sono a Roma. I primi cittadini si sono riuniti per un incontro protesta. Da quattro regioni, i rappresentanti di zona, uniti per una riunione sulla situazione post terremoto. Il sindaco Antonio Del Duca del Comune di Montedinove segnala una situazione drammatica. Tante promesse non mantenute. L’alternarsi di diversi governi e commissari non ha portato a nulla. Il rischio grande, ribadisce Del Duca, è che i centri dell’entroterra ormai sono allo spopolamento attivo e la sfiducia dei cittadini possa diventare incolmabile nei confronti delle istituzioni.
La situazione Terremoto a Roma
I Sindaci del cratere delle 4 regioni terremotate Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio si sono dati appuntamento oggi mercoledì 15 gennaio nella sala convegni del Pio Sodalizio dei Piceni a Roma. Alla riunione partecipano i presidenti delle 4 Anci regionali, presieduta da Maurizio Mangialardi, coordinatore nazionale dei Presidenti delle Anci regionali. Tra i nodi al centro dell’assemblea c’è la questione del Commissario.
I sindaci del cratere scontrariati dal Decreto Sisma
Come già pubblicato lo scorso dicembre in fase di approvazione, il Decreto Sisma trova contrari i sindaci del territorio. Le loro richieste non sono state recepite in merito alla ricostruzione pubblica, privata e sul personale degli uffici tecnici. Come promesso manifesteranno il loro disappunto nella Capitale. Non è ammissibile una burocrazia così asfissiante. Lo spopolamento della zona montana è già un fatto concreto. Il problema va affrontato in maniera diversa con la collaborazione delle autorità locali. I fondi scarseggiano e il Decreto resta un provvedimento non risolutivo. C’è bisogno di una svolta anche per le norme di conformità urbanistica compresi i problemi delle proprietà indivise e di piccoli abusi.
I sindaci del cratere chiedono un commissario
I sindaci del cratere sismico chiedono un commissario. Come prima azione di un nuovo cambio di passo, c’è la nomina di un nuovo commissario. Il 31 dicembre scorso è scaduto il mandato del terzo commissario, Piero Farabollini. C’è bisogno di una nuova figura istituzionale che abbia immediata operatività. Un professionista che raccolga le istanze dei territori, dei Comuni, dei Sindaci, delle comunità, dei tecnici degli USR e delle Regioni. Un interlocutore che possa fornire risposte chiare ad un territorio in difficoltà. I sindaci delle quattro regioni del Centro Italia chiedono rapidità e tempi certi.
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