Rinnovato il protocollo 0-6 d’interambito dei comuni dell’Ats23
Silvestri (M5s) sull’Ospedale unico: “E’ l’ennesimo tassello che trascura e deprime il Sud delle Marche “
ASCOLI PICENO – “Quando si realizza un’opera pubblica come un nuovo ospedale, è fondamentale un’analisi preliminare. Gli utenti ed i lavoratori non possono non essere coinvolti. I tavoli di concertazione vanno avviati tenendo conto di tutti i parametri, specie quelli legati al territorio e al bacino servito», dice la deputata alla Camera di M5S, Rachele Silvestri in merito al progetto dell’Ospedale unico.
“Ciò che ha fatto discutere è stato soprattutto il voto dei sindaci della nostra Area Vasta sull’ubicazione dell’opera: 17 sindaci su 33 hanno votato a favore della sua ubicazione a Spinetoli. Una votazione in cui ognuno di essi esprimeva una preferenza a prescindere dal numero di residenti del proprio comune. E così, il voto di un sindaco di un comune con poche centinaia di abitanti, è valso quanto quello di un altro con decine di migliaia di abitanti”, continua la deputata. “Il risultato? L’Ospedale Unico si farà a Spinetoli nonostante i sindaci a favore rappresentino circa un terzo degli abitanti del Piceno, e che i primi cittadini dei due comuni più popolosi, Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, abbiano espresso un voto contrario e ora promettano battaglia”.
“È l’ennesima imposizione venuta da Ancona che si basa sul nulla. Non si capisce quale sia il piano sanitario di chi amministra questa Regione, né il perché, negli ultimi anni, si stia assistendo a un proliferare di presidi sanitari privati. Non si sa come si vogliono utilizzare decine di milioni di euro mentre nessuno sembrerebbe preoccuparsi di investire per abbattere le lunghe liste d’attesa richieste ai cittadini: un anno per numerosi esami diagnostici. Perché non si finanziano innanzitutto quelle iniziative che garantiscono il diritto alla prevenzione e quindi quello alla salute? Non si capisce cosa accadrà ai due ospedali esistenti in attesa che si compia quest’opera, né perché non venga attivata l’azienda ospedaliera nel Sud, che consentirebbe una maggiore autonomia decisionale. Inoltre va considerata la mobilità attiva e le finanze che genera: il Sud risulta attrattivo per l’Abruzzo, il Lazio e l’Umbria, mentre il Nord delle Marche soffre una “fuga” di marchigiani verso l’Emilia Romagna. La nostra vastissima area montana ha subìto gli effetti devastanti del terremoto: si è tenuto conto del fatto che gran parte del nostro territorio sarà soggetto alla ricostruzione post sisma che farà aumentare il lavoro di centinaia d’imprese edili? Purtroppo conosciamo bene quanto sia alta in Italia la percentuale d’infortuni in questo settore e non si può non tenerne contro. Va inoltre chiarito come verranno messe a sistema le famose elisuperfici finanziate con gli sms solidali per i terremotati e tanto altro ancora”.
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