Sicurezza, nessun rischio di baby gang nel Piceno
Presieduto dal Prefetto di Ascoli Piceno, Carlo De Rogatis, si è tenuto nel primo pomeriggio di ieri presso la Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Hanno partecipato alla riunione i vertici provinciali delle Forze dell’ordine, il Comandante della Capitaneria di Porto, i Sindaci di San Benedetto del Tronto, Grottammare e Cupra Marittima, il rappresentante della Provincia e il Comandante della Polizia Locale di Ascoli Piceno.
All’ordine del giorno il consuntivo delle attività poste in essere nel corso della stagione estiva, la prima, dopo i due anni segnati dalla pandemia da Covid-19, di effettiva riapertura delle attività turistiche e di svago.
I Sindaci presenti hanno espresso all’unanimità viva soddisfazione per il bilancio positivo registrato in tutte le località della costa picena, sia in termini di afflusso turistico sia sotto il profilo della sicurezza. Da parte degli Amministratori locali è stato evidenziato come, nonostante l’importante incremento di presenze, non si siano registrate criticità durante le numerose iniziative ed eventi svoltisi nel periodo, a conferma dell’adeguatezza delle misure predisposte e dei dispositivi di controllo attuati che hanno consentito di gestire efficacemente le problematiche connesse alla ripartenza delle attività di divertimento e gli eccessi della movida.
Soddisfacente è stato anche il giudizio espresso dai vertici delle Forze dell’ordine riguardo all’andamento dei reati nel periodo estivo che ha confermato l’efficacia e l’incisività dei servizi di prevenzione e vigilanza svolti, frutto del lavoro di squadra che ha visto coinvolte anche le polizie municipali e gli operatori commerciali sensibilizzati sulla necessità della osservanza delle regole.
Il Prefetto ha sottolineato l’importanza delle intese sviluppate e concordate tra le Istituzioni e della programmazione degli interventi implementata fin dall’inizio della stagione, auspicando, fin d’ora, il replicarsi delle buone prassi sperimentate ed un ulteriore affinamento delle stesse.
Riguardo alle fenomenologie connesse alla “mala movida”, l’incontro è stato anche occasione di confronto sul tema della microcriminalità minorile. Il fenomeno, che si è imposto all’attenzione mediatica locale nell’estate scorsa, non manifesta, su questo territorio provinciale, i presupposti, le dinamiche e gli elementi strutturali che connotano le baby gang ed è costantemente attenzionato dalle Istituzioni.
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