Si torna a scuola. Mandrelli: “Professori pronti, ma il rischio c’è”
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il 2 settembre sono cominciate ufficialmente le lezioni di recupero per i debiti scolastici che sono stati organizzati alla scuola Cappella in modalità mista: in presenza al mattino e online il pomeriggio. Flavia Madrelli (consigliera comunale per Articolo 1) professoressa presso il plesso Cappella non nasconde la sua preoccupazione. Ma nel frattempo manifesta la grande voglia dei professori e dei colleghi di tornare a scuola.
“Il 14 si torna a scuola – spiega Mandrelli – e avremmo preferito un ritorno in totale sicurezza. Tante sono le dinamiche ed a valutare, prime far tutte la didattica online e l’efficacia delle misure di sicurezza predisposte. Se le scuole superiori sono autorizzate dal Ministero a continuare con la didattica online, così non è alle scuole medie e dell’infanzia”.
Per le medie, le elementari e l’infanzia sono previste lezioni solo in presenza. Ad eccezione dei recuperi dei crediti che sono stati fatti in modalità mista.
“Percorsi, classi, aule: tutto è un po’ per aria. All’ordine del giorno del consiglio dell’11 settembre sono indicate le comunicazione per i dispositivi anti covid. Ad ora non sappiamo nulla e mancano pochissimi giorni all’inizio”.
Il secondo dilemma riguarda i test. “Il Sierologico è fatto per far vedere, ed è stata secondo me una scelta determinata dai costi. C’è da dire che una percentuale pur minima di positivi viene individuata ma la sua attendibilità – come abbiamo verificato in questi giorni – è minima. L’Asur ad Ascoli (a differenza di quanto avviene a San Benedetto) presso il palazzetto dello sport ha allestito un centro in cui effettuare il sierologico dedicato alle scuole. Le scuole non sono organizzate bene in Riviera, ad Ascoli ho riscontrato un’organizzazione perfetta”.
Quasi tutti i docenti stanno facendo il sierologico. “Non siamo contrari ma non capiamo l’utilità. Ci piace molto l’idea di tornare a scuola, perché la presenza è determinante per la formazione. Ma il rischio c’è, e non mi sta bene: veglierò sui presidi”.
Le incognite. “Noi docenti siamo preoccupati. Vorremmo un rientro in classe in sicurezza. La didattica online è meno efficace ma si può fare. Per il rientro restano molte incognite. I trasporti, le elezioni. E poi: cosa accadrebbe in caso di positivi? Si chiuderebbe di nuovo? E le santificazioni previste?”
Infine l’affondo contro il sindaco Pasqualino Piunti: “Il sindaco lo doveva chiedere due mesi fa il posticipo del rientro a scuola. O meglio valutare un’opzione alternativa che considerasse le elezioni. Inutile far cominciare la scuola il 14 e poi fermarla tre giorni. Io avrei cominciato il 1 settembre per recuperare un po’ di tempo. Ma in sicurezza. Ho visto una cosa: tanti insegnanti vogliosi di ricominciare. Ma le perplessità le hanno tutti, sappiamo di dover essere molto attenti ma non sappiamo come andrà. Una delle novità riguarderà sicuramente ingressi e uscite: le strutture dotate stanno sfruttando le uscite di sicurezza per evitare il formarsi di assembramenti al suono della campanella. Ma non può bastare”. Forse l’imposizione di tamponi obbligatori a studenti e docenti avrebbe garantito un rientro più sereno.
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