Scuola, Diomedi (Start): «Senza direttive sarà improvvisazione»
ASCOLI PICENO – Le famiglie iniziano a pensare alla ripresa dell’anno scolastico con tante preoccupazioni. Una di questa è sicuramente il trasporto pubblico. Andrà trovato il modo di mantenere fruibile il servizio, agendo in sicurezza. Quest’oggi abbiamo intervistato Enrico Diomedi, presidente della “Start S.p.a.”, cercando di fare un’istantanea dello status quo.
«Siamo ancora in attesa di direttive – dice Diomedi -. Dobbiamo ragionare sul fatto che ad oggi, con l’attuale campienza ridotta, siamo in deficit di almeno quindici-venti mezzi. Ogni mattina, quando l’anno scolastico è ripreso, noi usciamo con oltre cento mezzi. Questo è il numero di bus a nostra disposizione. Se prima potevamo trasportare cento utenti-studenti, ora siamo a settanta circa. Il nostro servizio copre tutto il territorio provinciale e si sta profilando la diluizione degli studenti con più corse. Bene, anche qui siamo in attesa di capire come fare. Perché se ci viene chiesto di coprire la tratta, ad esempio, tra Ascoli ed Acquasanta, non possiamo avere finestre di trenta minuti. Nessuno mezzo potrebbe andare a tornare in quel lasso di tempo.
La Regione ha stanziato un milione e centomila euro per il trasporto pubblico. Alla nostra società dovrebbero spettarne quasi centocinquanta mila. Il problema quindi è duplice. Oltre che all’assenza di indicazioni chiare e risolutive ci sarebbe anche il problema economico per rispondere a questa nuova esigenza.
Un possibilità potrebbe essere quella di attingere agli operatori turistici privati. Con la pandemia molti degli autobus in loro possesso sono fermi. Anche qui – in questa ipotesi che sto facendo con te – entra in ballo un discorso economico. Il nostro rimborso kilometrico è di un euro e cinquanta centesimi. Prendiamo quindi un privato, rapportiamo questo discorso alla tratta che citavo sopra – Ascoli-Acquasanta, ndr -: lui sarebbe disposto a coprire quei kilometri, attrezzarsi ed organizzarsi per novanta euro? Anche qui andrebbe trovata una soluzione, credo.
Negli scorsi giorni il sindaco parlava di un aumento delle tratte e l’utilizzo di un prefiltraggio prima di salire a bordo sui mezzi comunali per le scuole di loro competenza. Ritengo che sia un modello replicabile anche per quanto riguarda noi, rapportato naturalmente ai diversi bacini di riferimento.
A livello nazionale: le nostre sigle sindacali e le associazioni di categoria stanno cercando di accendere i riflettori su questo problema. Il tentativo è sempre quello di avere un dialogo col Governo e tutte le istituzioni coinvolte – uniche in grado di dipanare la matassa -. Ancora non abbiamo avuto novità in tal senso.
Se dovessimo condensare tutto quello che ho detto: se avremo delle risposte, potremo organizzarci per tempo. Se non le avremo, improvviseremo.»
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