Beko ,Acquaroli a Comunanza per incontrare Sindaco, sindacati e lavoratori
“Scrivere per la musica” compie 18 anni. Sabato 28 gennaio la serata finale
Il premio nazionale di poesia Città di Castorano “Scrivere per la musica” diventa maggiorenne. Tante le poesie in concorso, giunte da ogni parte d’Italia.
“Sono ben 18 anni – dichiara il Sindaco Graziano Fanesi – che il nostro piccolo gioiello culturale fa parte a tutti gli effetti degli eventi importanti del nostro borgo, iniziato come un premio di poesia e cresciuto nel tempo come un vero e proprio festival a carattere nazionale”.
“Si torna in presenza sabato 28 gennaio – aggiunge Daniela Vittori, Consigliere con delega alla Cultura – finalmente in Sala consiliare, di nuovo agibile, altra grande notizia, e pronta a ospitare l’evento che non si è mai interrotto nemmeno negli anni più difficili della pandemia in cui era stato trasformato in una diretta streaming”.
Il direttore artistico Luca Sestili aggiunge che si conserverà ciò che di bello e utile hanno comunque portato gli anni del Covid: “Scrivere per la Musica vivrà infatti un’edizione in modalità mista. Il pubblico potrà tornare ad assistere dal vivo all’evento e gli ospiti saranno tutti in presenza ma abbiamo deciso di mantenere la trasmissione in diretta streaming per consentire ancora una volta e sempre di più a Castorano di raccontarsi e di raccontare al mondo intero il suo ruolo sempre più significativo nell’universo della poesia, della canzone e della Cultura”.
L’Amministrazione e il direttore artistico ringraziano gli uffici comunali, dove nasce il primo incontro con la poesia, la giuria capitanata da Raimondo Sbaffoni, il maestro Sergio Morganti autore delle note che musicheranno la poesia vincitrice, i musicisti che regalano l’emozione finale. E soprattutto il ringraziamento va ai poeti, affermati o alle prime armi, sempre più numerosi che credono nel Festival.
“Se è cresciuto, e continua ad emozionare – conclude il Sindaco – è grazie a un bellissimo lavoro di squadra, ma anche alla voglia di continuare a sognare. Perché a Castorano, di sognare, non abbiamo ancora deciso di smettere”.
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