Screening gratuito per l’eliminazione del virus dell’Epatite C. In un anno l’Ast di Ascoli ha mandato quasi 50.000 inviti

In un anno, da settembre 2023 a settembre 2024, l’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli ha mandato 48.772 inviti, 4.034 sono state le adesioni, ovvero circa l’8%, 54 sono state le persone risultate positive al test Hcv Ab e, di queste, 7 quelle positive al test Hcv-Rna indirizzate verso il percorso clinico terapeutico. Questi i numeri della campagna di screening gratuito per l’eliminazione del virus dell’epatite C (Hcv) avviata dall’Ast picena, nel settembre dello scorso anno. Promossa dal Ministero della salute e recepita immediatamente dalla Regione Marche, la campagna di screening contro l’epatite C rappresenta una tappa cruciale nella lotta contro l’Hcv, virus responsabile di gravi patologie epatiche. Si stima che nelle Marche siano ancora circa 15.000 le persone affette da epatite C, molte delle quali inconsapevoli dell’infezione. Quest’ultima spesso è asintomatica. La cronicizzazione avviene nell’80-85% dei casi e può condurre alla cirrosi, che rappresenta il fattore di rischio principale per lo sviluppo del tumore al fegato. Lo screening è rivolto a tutte le persone iscritte all’anagrafe sanitaria, nate tra il 1969 e il 1989. Questo segmento della popolazione è stato identificato come particolarmente a rischio e rientra nella seconda fase della campagna, che segue quella dello scorso anno dedicata agli utenti dei Servizi per le dipendenze (SerT) e ai detenuti nelle carceri. L’obiettivo principale è quello di identificare precocemente i casi di infezione non ancora diagnosticati, permettendo l’avvio tempestivo delle cure.

Partecipare allo screening è semplice e completamente gratuito. Le persone appartenenti alla fascia d’età target riceveranno una lettera informativa con tutti i dettagli necessari, comprese le sedi, gli orari e i giorni disponibili per il prelievo di sangue venoso. Nell’Ast picena sono stati individuati due punti prelievi: uno ad Ascoli, al laboratorio analisi dell’ospedale ‘Mazzoni’, e uno a San Benedetto, al laboratorio analisi dell’ospedale ‘Madonna del Soccorso’, dove per questo tipo di esame si può accedere, dal lunedì al sabato, dalle 10.30 alle 12.30. Il test consiste in un semplice prelievo di sangue che verrà inizialmente sottoposto a un test sierologico per rilevare la presenza di anticorpi contro l’Hcv. In caso di risultato positivo, il laboratorio procederà immediatamente, sullo stesso campione, alla ricerca dell’Hcv-Rna, o dell’antigene Hcv-Hv. Se l’infezione verrà confermata, il paziente sarà preso in carico dal centro specialistico di riferimento, che lo contatterà per fissare una visita, senza necessità di prescrizione, né di pagamento del ticket.

“L’epatite C – dice il direttore del dipartimento di prevenzione dell’Ast di Ascoli, Claudio Angelini – è un’infezione potenzialmente pericolosa. Sebbene in alcuni casi possa guarire spontaneamente, la maggior parte delle volte tende a cronicizzarsi, portando a complicanze gravi come la cirrosi epatica e il cancro al fegato. La particolarità di questa infezione è che spesso decorre in modo asintomatico, con sintomi vaghi e generali, come stanchezza cronica e depressione, rendendo difficile la diagnosi precoce. Lo screening rappresenta uno strumento fondamentale per identificare i casi non ancora noti di epatite C e avviare le cure appropriate. Grazie a questa iniziativa è possibile prevenire l’evoluzione della malattia verso stadi più gravi e ridurre il rischio di contagio ad altre persone. In Italia si stima che circa l’1% della popolazione conviva con una forma cronica di epatite C, il che rende essenziale la partecipazione attiva della popolazione a queste campagne di prevenzione”.

“Le campagne di screening rivestono un ruolo centrale nella prevenzione delle malattie, nella diagnosi precoce e nell’avvio tempestivo delle cure –  dice il vice presidente della giunta e assessore alla sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini -. Per questo è fondamentale coinvolgere il maggior numero possibile di persone. La Regione Marche è impegnata in un’opera di rafforzamento delle azioni di prevenzione a tutela della salute dei cittadini, che si concretizza anche attraverso l’ammodernamento dei macchinari”.

 

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