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Sanità, Italia Viva attacca le destre: «Con dati certi la confusione avrà fine»
PROVINCIA – Piccola ma significativa vittoria per Italia Viva in consiglio regionale: ieri il capogruppo Urbinati ha fatto approvare un odg che impegna la giunta ad effettuare un’analisi costi-benefici prima di realizzare l’ospedale a Pagliare.
Il gruppo renziano, contrapposto al blocco delle destre, ne attacca il metodo utilizzato per spiegare il futuro della sanità nel Piceno.
«Dopo mesi di discussioni, contrapposizioni e di posizioni inconciliabili, finalmente arriva un documento che pone le basi per una discussione fatta sui numeri e sulle certezze – fa sapere con una nota il coordinamento provinciale – Italia Viva esprime soddisfazione per la posizione espressa in consiglio regionale. Soprattutto per l’approvazione dell’ordine del giorno del capogruppo Fabio Urbinati approvata dall’assemblea legislativa delle Marche.
E’ tempo che la Regione fornisca numeri chiari sulla riorganizzazione degli ospedali del Piceno. Proprio come è accaduto nelle altre aree vaste. Vanno resi disponibili in modo chiaro e trasparente costi e numero di posti letto. Questi restano l’unità di misura indispensabile per una discussione reale su come sarà organizzata l’emergenza su tutta la provincia.
I cittadini vogliono discutere di dati concreti e non fare accademia. Il futuro della sanità è materia che investe la vita quotidiana dei cittadini. Non è il terreno per misurarsi l’ego tra tecnici, politici ed aspiranti tali (dell’uno e dell’altro settore). Finalmente abbiamo creato le condizioni perché il dibattito possa andare in questa direzione. Adesso discutiamone a viso aperto e solo dopo passiamo agli atti esecutivi di cui ciascuno si assumerà le responsabilità per le rispettive posizioni.
Infine registriamo senza troppo stupore che la chiarezza della linea di Italia Viva si scontra con una confusione desolante e probabilmente voluta del centro destra. Un centro destra che prosegue con le polemiche incrociate ma inconciliabili dei sindaci di Ascoli e San Benedetto d’accordo unicamente sulla negazione delle proposte in campo ma
incapaci di avanzare alcuna soluzione alternativa condivisa.
Siamo fiduciosi che adesso, dati alla mano, ciascuno sarà costretto ad esporsi apertamente sulle scelte da fare per il futuro del territorio senza più la comoda uscita di sicurezza della polemica slegata da ogni visione dell’interesse generale ma come al solito piegata alla piccola soddisfazione degli interessi politici particolari».
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