Beko ,Acquaroli a Comunanza per incontrare Sindaco, sindacati e lavoratori
Sanità, i sindacati attaccano ancora la direzione Ast:” Pensino a risolvere i problemi concreti”
Cgil, Cisl, Nursing Up, Fials e Ugl Salute tornano ad attaccare la direzione Ast.
“La Direzione dell’AST di Ascoli Piceno, più che utilizzare il proprio tempo per stigmatizzare pubblicamente la mancanza del numero legale della compagine sindacale all’odierna riunione, farebbe meglio a pensare a come:LIQUIDARE le 500.000 ore di plus attività imposte al personale dipendente, corrispondenti a circa € 7.500.000,00 – LIQUIDARE i tempi di vestizione, a decorrere dal 21 maggio 2018, per circa € 7.200.000,00 – FAR FRUIRE O LIQUIDARE le 50.000 giornate di ferie maturate, corrispondenti a circa € 4.000.000,00 – LIQUIDARE le progressioni economiche orizzontali 2022; LIQUIDARE le progressioni economiche orizzontali 2023; LIQUIDARE la produttività 2023; ISTITUIRE il servizio mensa secondo quanto sancito dalla Suprema Corte di Cassazione; IMPLEMENTARE l’attuale dotazione organica del personale, in particolare per il periodo estivo, al fine di non creare gravissime disfunzioni nel nostro Servizio Sanitario Pubblico, già fortemente compromesso, nonché consentire la regolare fruizione delle ferie ai dipendenti, quotidianamente vessati, costretti ad effettuare turni irregolari, spesso privati dei riposi biologici con conseguente compromissione della condizione ambientale ed innalzamento del rischio clinico”.
“E’ inaccettabile che, contrariamente a quanto sancito dalle vigenti disposizioni contrattuali, sia stato in alcuni casi programmato il turno di ferie dal 22 settembre al 6 ottobre, che le ferie vengano indicate nel quadro con “F” maiuscole e minuscole per indicare quali siano realmente esigibili e quali celino una reperibilità, oppure che in alcuni reparti il turno di giugno sia stato emesso solo per la prima settimana perché non si ha il personale per completarlo! Su queste più rilevanti problematiche dovrebbe essere concentrata l’attenzione della Direzione anziché emettere continui comunicati finalizzati a rappresentare una immagine di sé ed una sanità pubblica efficiente a cui oramai più nessuno crede” concludono.
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