SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È di ieri l’appello di Guido Castelli per l’unità del Piceno sulla questione ospedale. Castelli infatti invita i sindaci Pasqualino Piunti e Marco Fioravanti a fare fronte comune e a non accettare altro che la costituzione di una azienda ospedaliera su due plessi equiparati.
La risposta di Giorgio De Vecchis circa l’invito di Castelli è lapalissiana. “Circa questa proposta ritengo che se il centro destra vuole impostare una campagna elettorale alle regionali con in programma questo non sarebbe credibile. Questa soluzione capisco che Castelli la deriva da ciò che accade al nord delle marche con situazioni similari, ma non è aderente al Balduzzi. L’azienda ospedaliera richiede un bacino di utenza di 600.000 abitanti. Proporlo alle regionali sarebbe solo aria fritta, un programma irrealizzabile.
La sovranità del decreto Balduzzi. “Questo perché il Balduzzi – continua De Vecchis – prevede un’equa distribuzione dei presidi ospedalieri. Infatti va a disciplinare una attività che non cambia, il ministero non la accetterebbe mai. Piuttosto il nuovo piano sanitario andrà a regolare l’anomalia di Pesaro, eliminandola. Rimango per l’equa distribuzione del Balduzzi.
L’unione fa la forza. “Però quello che dice Castelli sul l’unione è vero, mantenere il mazzoni a Ascoli, secondo il Balduzzi è possibile. Certo sarebbe un’ospedale di base ad Ascoli, con qualche specialità in più considerato che serevirebbe la zona Montana”
Promesse elettorali. “Bisogna vedere quanto Fioravanti capisce che, per rispettare le promesse della campagna elettorale – mi riferisco al mantenimento del Mazzoni – occorre dare seguito alla legge, che nella fattispecie è il decreto Balduzzi. Così sarebbe stilato un programma credibile alle prossime regionali, solo se ispirato al decreto che disciplina attualmente la distribuzione ospedaliera”.
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