Sanità, Castelli: “Piunti e Fioravanti, sull’ospedale facciamo fronte comune”
ASCOLI PICENO – La questione sanità sta dividendo il Piceno e sembra che gli sforzi annunciati dalla Regione per trovare un’intesa su Pagliare abbiamo scontentato tutti. Se Piunti grida al risarcimento dei servizi depauperati e invoca il Balduzzi per scongiurare qualsiasi altra location che non sia la costa, Castelli in rappresentanza di Ascoli fa sapere che l’unione fa la forza.
Un ospedale unico a Pagliare non piace a nessuno dei sindaci che si sono espressi finora, quale potrebbe essere la composizione della diatriba?
Spiega Castelli: “Per decidere su dimensione, strutture e forza della rete ospedaliera occorre fare pianificazione, partendo dai dati e dalle esigenze. La Regione Marche, prescindendo dai dati e dall’analisi, ha lanciato questa idea concentrandosi sulla localizzazione e ha optato per la formula del project financing. Il dibattito che si è acceso sul tema però sconta il vizio di origine, perché fare l’ospedale unico e cosa debba contenere non spetta a questa giunta deciderlo”.
“Io ho sempre detto no a questo metodo, ma ho verificato che di questa proposta non si reca menzione né nella bozza nel piano sanitario al voto a gennaio, né in nessun altro atto ufficiale. Quindi, considerato questo, il vero tema è bloccare tutta questa inutile e defatigante discussione. Che dire? Ci hanno provato in maniera maldestra. Un tentativo elettorale, secondo me sono farneticazioni. Ad oggi prima del giugno 2020 non si può prendere alcuna iniziativa. Da ciò nasce il nostro obiettivo di sgomberare il campo da questa proposta teorica, e aspettare l’insediamento della nuova giunta che sarà chiamata a decidere come dove. Questa ipotesi è abortita, hanno perso tempo, non c’è nulla di ufficiale”
Cosa dice ai due sindaci del Piceno?
“Cari Piunti e Fioravanti non ci facciamo provocare, la nuova giunta di destra deciderà, e il meglio è avere una azienda ospedaliera su due plessi. Farne argomento di campagna elettorale come sta facendo qualcuno è stucchevole. La proposta del privato non c’è, questa cosa non poggia su nulla di reale. Agostini cerca di dividere Ascoli da San Benedetto. Per Pesaro e Fano l’ospedale di Muraglia per l’approvazione della proposta ha richiesto due anni, qui da noi non c’è nemmeno il tempo tecnico. E anche se volessero accelerare i tempi, Fratelli d’Italia attuerebbe la sua proposta di revocare tutta la procedura e lasciare mano alla nuova giunta. Ricordiamo che si vota a fine maggio, poi ci sarà la nuova giunta di destra. Non mi lascio accalappiare dalla volontà di Agostini di far polemica. Una Azienda ospedaliera con due plessi equordinati: se esiste a nord delle Marche può esistere anche a sud.
Urbinati sostiene che se Piunti convince Fioravanti a realizzare la struttura sulla costa lui lo sostiene. È uno scenario possibile?
“Sono tutti tentativi piccoli di confondere e avvelenare i pozzi tra Ascoli e San Benedetto, ma non possono riuscirci. Non è questa la giunta che deciderà, sta rantolando. Ceriscioli é stato disconosciuto come leader dai suoi. La credibilità e la legittimazione politica di una giunta quando il leader viene messo in forse è pari allo zero. È un modo per lanciare messaggi a privati che ci hanno creduto e speso soldi, molto arrabbiati con Agostini da quello che mi risulta.
“Il project finacing é nella sua natura giuridica revocabile fino alla stipula del contratto, secondo l’art. 183 comma 15 codice degli appalti (decreto n. 52/2016). La proposta non determina alcun diritto sull’opera fino alla stipula del contratto che segue alla gara. Noi revocheremo ogni atto: è una provocazione quella della Casini, non si farà più niente”.
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