SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Come città prima in classifica nelle Marche per cementificazione, San Benedetto non detiene un bel primato. “Piuttosto si facciano varianti per eliminare le cubature non realizzate finora dal PRG (consumo di suolo zero)” puntano il dito da Legambiente.
Secondo l’ISPRA è la città di San Benedetto del Tronto ad aver consumato più suolo in tutta la regione Marche. Con (quasi) il 37,6/40% di territorio sparito sotto il cemento. Un triste primato a cui si vanno ad aggiungere le pesanti varianti. 6, di cui 5 su suoli totalmente inedificati e con una destinazione pubblicistica. Varianti che la giunta comunale si appresta ad approvare.
“Una scelta scellerata che non solo non tiene conto dei problemi che ormai sono all’ordine del giorno, come il contrasto ai cambiamenti climatici, il rischio idrogeologico. Ma anche la necessità di incrementare le foreste urbane e gli spazi verdi. E poi il problema delle isole di calore in città, della qualità dell’aria, della mobilità urbana e dell’innovazione dei servizi al cittadino. Ma che anzi va nella direzione opposta”.
“Un’amministrazione che ha lo sguardo al futuro e al benessere complessivo della sua comunità, dovrebbe lavorare in ogni scelta e in ogni singolo atto amministrativo per cambiare in maniere radicale il volto della città p. E renderla sempre più a misura d’uomo. Con una forte caratterizzazione ambientale. Come ormai le normative europee, nazionali e regionali impongono”.
Continua Legambiente: “Amministrazioni comunali coraggiose stanno lavorando per invertire la tendenza e approvare varianti urbanistiche che vanno a liberare la città da ulteriori cementificazioni a favore della rigenerazione urbana e riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare. Scelta che, oltre che migliorare lo stato complessivo della città, genera lavoro diffuso sul territorio e qualifica economicamente gli immobili esistenti”.
“Una visione di città – spiega l’associazione ambientalista – in grado di scommettere sul futuro e sulle nuove sfide ambientali che oggi rappresentano una straordinaria occasione di innovare i nostri capoluoghi, generare qualità della vita e contrastare l’impatto dei cambiamenti climatici”.
Un appello a Piunti&co: “Per questo chiediamo alla giunta comunale di non di approvare le varianti urbanistiche presentate ma di lavorare per ripensare la città di San Benedetto del Tronto liberandola da ulteriore consumo di suolo, e di mettere le basi per un capoluogo più contemporaneo in grado di guardare al suo territorio come un bene da tutelare e valorizzare per i cittadini e in chiave turistica, pensando a servizi e infrastrutture utili al suo sano sviluppo”.
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