San Benedetto, celebrato il 25 aprile

SAN BENEDETTO – Questa mattina, con una deposizione di corona dinanzi al monumento di Marcello Sgattoni che ricorda tutti i caduti per la Libertà, il Comune ha celebrato il 25 aprile Festa della Liberazione. A deporre la corona il sindaco Pasqualino Piunti insieme al comandante della Capitaneria di Porto, massima autorità militare della piazza, C.F. Marco Mancini. Con loro, in rappresentanza delle associazioni combattentistiche e d’arma, il presidente della sezione ANPI Antonio Bruni.

“Nel celebrare il 25 aprile, siamo oggi nella condizione di dover fare nuovamente appello a quella forza e a quel coraggio che dimostrarono i nostri padri. Stiamo attraversando da oltre un anno un periodo estremamente difficile che richiama alla memoria quell’epoca: il nemico non ha una divisa ma occupa ugualmente le nostre terre, entra nelle case, nelle scuole, in tutti i luoghi della socializzazione, semina ugualmente morte e dolore” dice il sindaco Pasqualino Piunt

Allora l’Italia seppe recuperare una coesione nazionale che consentì di sconfiggere la dittatura, oggi è chiamata a rinnovare quello sforzo, seppure con altre armi: stavolta la battaglia per la libertà non si combatte con fucili e pistole ma rispettando le regole che aiutano a prevenire il contagio, prestando massima attenzione verso chi è più fragile, dedicando ogni risorsa economica reperibile al sostegno a chi ha perso la propria fonte di reddito, dimostrando concreta solidarietà verso chi è più debole tra i deboli” .

“L’arrivo del vaccino e la campagna vaccinale che ci auguriamo possa subire una decisiva accelerazione ci lasciano intravedere la fine dell’incubo, una nuova Liberazione: ma la strada da percorrere è ancora lunga, dobbiamo continuare a serrare le fila. Oggi celebriamo questa festa nazionale con la speranza, che nutriamo tutti nel profondo del cuore, che si possa presto nuovamente tornare a percepire la sensazione di essere arbitri del nostro futuro, la stessa speranza che 76 anni fa invase le strade e le piazze d’Italia dopo anni di sofferenza, sacrifici e lutti”conclude.

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