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Saldo negativo per le imprese del Piceno: quasi 500 aziende perse in un anno
Costrette a fare i conti con un’inflazione ormai alle stelle, i prezzi fuori controllo dei carburanti e dei tassi di interesse in continuo aumento e le ormai annose difficoltà sul piano del ricambio generazione, è evidente come le imprese del Piceno non vivano certo il loro momento migliore.
A fotografare in maniera inequivocabile le criticità quotidianamente affrontate dalle aziende del territorio è l’indagine condotta dalla CNA di Ascoli Piceno, che a partire dai dati elaborati dal Centro studi CNA Marche fa il punto sulla demografia d’impresa e sulle prospettive occupazionali del Piceno.
Un primo dato a imporre una seria riflessione sullo stato di salute dell’imprenditoria locale è il numero delle aziende attive al 31 agosto 2023: 20.310, ben 498 in meno rispetto al medesimo periodo del 2022, con un calo percentuale del 2,4% inferiore al dato regionale – 3,5% in meno, con 5.013 imprese perse nel giro di 12 mesi – ma non per questo meno preoccupante.
In particolare, a pagare il prezzo più alto delle difficoltà vissute da chi fa impresa sono le aziende attive nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione (24 unità in meno tra l’agosto 2022 e l’agosto 2023), del commercio e riparazione auto e moto (-198 imprese), del manifatturiero (-62 imprese), del trasporto e magazzinaggio (19 aziende in meno) e, in maniera tutt’altro che sorprendente, delle costruzioni, che anche a causa del rebus Superbonus accusa un calo significativo di 46 unità, passando da 2.790 a 2.744 imprese dopo aver trainato con successo la ripresa economica del Paese nella fase post-pandemica.
Nel panorama provinciale sono ben pochi i comparti a far registrare un saldo positivo nel confronto tra il 2022 e il 2023: è il caso delle attività di noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese, che crescono di 22 unità con un aumento del 3% rispetto allo scorso anno, uno dei pochi esempi virtuosi in un tessuto imprenditoriale messo a dura prova dalle criticità che ad oggi affliggono il mondo del lavoro.
In questo senso, la CNA di Ascoli Piceno non può non evidenziare le gravi difficoltà affrontate dalle imprese artigiane nella ricerca di nuove figure professionali da impiegare e a cui affidare un’eredità preziosa, messa tuttavia in discussione da logiche e meccanismi tutt’altro che concorrenziali.
In base a quanto emerso dalle rilevazioni del Sistema informativo Excelsior condotte per il mese di settembre, in ben 55 casi su 100 le imprese che hanno intenzione di assumere – il 15% di quelle attive – prevedono di dover far fronte a delle gravi difficoltà nel reperire i profili desiderati. Anche per questa ragione, Excelsior-Unioncamere stima una diminuzione di nuove assunzioni nella provincia per il mese corrente di settembre (-40), con una ripresa delle assunzioni nei due mesi seguenti e una moderata crescita per il trimestre settembre-novembre (30 unità in più).
Le nuove entrate previste si concentreranno per il 65% nel settore dei servizi e per il 74% nelle imprese con meno di 50 dipendenti e per una quota pari al 32% interesseranno giovani con meno di 30 anni, con solo il 10% delle entrate previste da destinare a personale laureato.
Tra i profili più richiesti spiccano gli operai specializzati e conduttori di impianti, che secondo le stime Excelsior andranno a occupare il 38% dei 4,720 nuovi posti di lavoro previsti nel trimestre settembre-novembre 2023. Il problema, in questo caso, è legato alla complessità riscontrata dalle aziende nel reperire manodopera specializzata o da formare in relazione a un’offerta di lavoro paradossalmente crescente, quantomeno in determinati settori.
In questo senso, le logiche che ad oggi regolano i rapporti tra datori di lavoro, manodopera e agenzie interinali non favoriscono l’assunzione in termini concorrenziali di risorse specializzate o di giovani desiderosi di muovere i primi passi nel mondo del lavoro, condizionando negativamente l’incontro tra domanda e offerta.
Per questa ragione, la CNA di Ascoli Piceno ritiene indispensabile potenziare il legame tra il mondo della scuola e quello del lavoro, continuando a dialogare con gli istituti del territorio per offrire a studenti e famiglie maggiori opportunità in termini di orientamento e inserimento nel lavoro.
Buone notizie, fortunatamente, arrivano quantomeno sul fronte export, che nel primo semestre del 2023 fa registrare un aumento del 45% rispetto ai dati relativi ai 12 mesi precedenti nella nostra provincia.
Export – I semestre del 2022 e del 2023 – Valori in Euro
2022 | 2023 | var.ass. | var.% | |
311041-Pesaro e Urbino | 1.822.304.078 | 1.755.719.725 | -66.584.353 | -3,7 |
311042-Ancona | 2.774.315.191 | 2.708.647.987 | -65.667.204 | -2,4 |
311043-Macerata | 1.021.357.259 | 1.090.322.246 | 68.964.987 | 6,8 |
311044-Ascoli Piceno | 4.177.224.704 | 6.053.399.331 | 1.876.174.627 | 44,9 |
311109-Fermo | 579.654.108 | 653.917.581 | 74.263.473 | 12,8 |
MARCHE | 10.374.855.340 | 12.262.006.870 | 1.887.151.530 | 18,2 |
Come al solito, a trainare l’export piceno e marchigiano ai vertici nazionali è il comparto farmaceutico (+51,2%), ma anche settori chiave come il fashion (18 milioni di euro in più, con una crescita del 12,1%), elettronica e informatica (+88,4%, con un ruolo chiave svolto dalle apparecchiature per le telecomunicazioni e il loro +127,3% rispetto al 2022) e alimentare (+5,7 milioni, pari al +14,3%) contribuiscono attivamente al percorso di crescita delle eccellenze italiane all’estero, che anche al netto delle esportazioni farmaceutiche chiudono il primo semestre con un saldo positivo (+2,9%).
«Al di là dei numeri più che incoraggianti dell’export, ad oggi il mercato del lavoro presenta delle gravi criticità che condizionano la stabilità e le prospettive delle imprese del Piceno – dichiarano Arianna Trillini e Francesco Balloni, presidente e direttore della CNA di Ascoli Piceno – I nostri imprenditori fanno sempre più fatica a reperire manodopera specializzata e a programmare attività e investimenti, anche a causa di alcuni meccanismi che ad oggi non riescono a garantire un incontro proficuo tra domanda e offerta.
Come associazione siamo al fianco di chi fa impresa e delle nuove generazioni: grazie alla grande disponibilità delle università, degli istituti scolastici del territorio e dei nostri artigiani, stiamo portando avanti dei progetti di orientamento e formazione per avvicinare ulteriormente il mondo della scuola a quello del lavoro, valorizzando le rispettive funzioni di istituti tecnici e licei e aiutando i più giovani a trovare la propria strada nel mondo del lavoro, assistendoli anche nello sviluppo di una attività autonoma.
Si tratta di un percorso importante, che merita di essere affiancato da una serie di riforme indispensabili, con il coinvolgimento e la sensibilizzazione di studenti e famiglie, affinché i nostri giovani possano cogliere le opportunità che, ora più che mai, vedono protagonista il territorio piceno».
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