Ruba le “Airpods” ad un ragazzo e lo minaccia con un coltello, 19enne in manette
SAN BENEDETTO – Un giovane di 19 anni di origine rumena è finito in manette con l’accusa di rapina aggravata e porto di coltello.
L’adozione della misura restrittiva scaturiva dalle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica e svolte di concerto con la Squadra di Polizia Giudiziaria del locale Commissariato di Polizia dopo la denuncia presentata da un ragazzo minorenne di San Benedetto che, il 7 Marzo scorso , mentre si trovava nel centro della città rivierasca, riferiva di essere stato rapinato che mentre si trovava seduto su una panchina del centro; il ragazzo ha affermato di essere stato avvicinato da un gruppetto di ragazzi tra i quali uno più aggressivo degli altri, iniziava ad importunarlo fino mettergli le mani nelle tasche sottraendogli delle cuffie “Airpods” Apple del valore di 150 euro.
La persona offesa tentava di reagire all’ingiusta sottrazione ma il malintenzionato estraeva un coltello dalla tasca e lo puntava alla gola del minore, impossessandosi contemporaneamente degli auricolari. Quindi il responsabile si dava alla fuga portando al seguito la refurtiva.
La sera successiva la vittima, anche su indicazione di alcuni coetanei che conoscevano di vista il responsabile, rintracciava sull’applicativo Instagram l’autore della rapina iniziando una conversazione tramite messaggi scritti e audio nel corso dei quali, lo stesso autore minacciava più volte il malcapitato di ritorsioni in caso si fosse rivolto alle forze dell’ordine.
Le indagini immediatamente avviate dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato sambenedettese coordinata dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, dopo la ricezione della denuncia presentata il giorno successivo ai fatti, grazie ad una serie di accertamenti sui profili social e sui portali di telefonia, consentivano di risalire alle generalità del giovane di nazionalità rumena residente a Martinsicuro quale autore del grave fatto di reato. Acquisita la fotografia del giovane si è creato un album fotografico sottoposto alla vittima che riconosceva nel giovane il responsabile della condotta delittuosa in precedenza descritta.
A supporto della colpevolezza dell’arrestato c’erano anche le testimonianze di altri minori che individuavano il profilo social del responsabile corrispondente a quello della persona arrestata.
Il G.I.P. di Ascoli su richiesta della Procura della Repubblica ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.
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