Rotella, il convento dei frati minacciato da una frana: “Siamo in pericolo”
ROTELLA – “Siamo in pericolo, è franata una parte di montagna e siamo in attesa che qualcuno venga ad aiutarci“.
A lanciare l’allarme è padre Roberto Basilico, che insieme ad altri 16 frati del convento di San Francesco, nel territorio di Poggio Canoso a Rotella, è in pericolo a causa di una frana dovuta agli ultimi fenomeni di maltempo. “In seguito alle abbondanti piogge, alla neve e forse anche a causa delle passate scosse di terremoto, è franata la parte di montagna che si trova sotto il convento. In questo modo è a rischio non solo il convento, ma anche la struttura in legno dove abitiamo e la stalla in cui si trovano i nostri animali”. La frana rischia di far venire giù tutto quello che si trova pochi metri sopra: “Un solo metro di distanza divide la stalla dallo smottamento, lì ci sono oltre 130 capre, 10 mucche, i nostri mezzi agricoli e il fieno. La struttura in legno dove abitiamo è invece a meno di 20 metri dalla frana, un nuovo cedimento rischia davvero di distruggere tutto”.
I 17 frati sono costretti a vivere in questa struttura in legno dopo che il sisma ha reso inagibile il dormitorio del convento di San Francesco. “In passato si erano già verificati piccoli smottamenti lungo la strada che conduce a Poggio Canoso, ma nessuno si è impegnato per risolvere la situazione. Ogni volta si è pensato solo a togliere il fango, senza creare un vero argine di contenimento. Ora questa frana ha assunto le dimensioni di calamità naturale, qui ci sentiamo davvero in pericolo”.
E se la frana non è un problema per la viabilità, visto che per raggiungere il convento è possibile percorrere una strada alternativa, il pericolo imminente è per tutte le strutture che si trovano a poca distanza dal grande smottamento: “Questa situazione è stata troppo trascurata, la nostra comunità ha inoltrato domande di sopralluogo e intervento urgente a tutte le autorità competenti. Insieme al sindaco abbiamo scritto alla Prefettura, alla Provincia, ai Carabinieri, all’Anas, al Genio Civile e alla Protezione Civile. Siamo in attesa di risposte, nella speranza che si possa tempestivamente intervenire per far fronte a questa grave situazione. Non sono ancora arrivati gli aiuti per il terremoto che ha reso inagibile una parte del convento, adesso si è aggiunto questo nuovo problema. Ci sentiamo in pericolo, speriamo che qualcuno venga a darci una mano prima che la situazione diventi irreparabile“.
Lascia un commento