Rogo Ballarin, 36 anni fa la tragedia in cui morirono la Bisirri e la Napoleoni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ricorrono oggi 36 anni dal rogo dello stadio Ballarin, la più grande tragedia capitata in uno stadio italiano con un bilancio di 2 morti, 64 ustionati di cui 11 in gravi condizioni e un totale di quasi 100 feriti. Un evento terribile, che ha segnato drammaticamente la comunità sambendettese e tutta l’Italia.

Domenica 7 giugno 1981 si sviluppò un incendio in curva sud, mentre stava per avere inizio l’incontro di calcio Sambenedettese-Matera in programma nell’ultima giornata del Campionato di Serie C1.

Alle ore 17 circa  quasi 7 quintali di striscioline di carta di giornale  portati la stessa mattina all’interno della gremitissima Curva Sud  per festeggiare il ritorno della squadra nel campionato di Serie B, presero fuoco sotto 3 500 persone che rimasero per diversi minuti intrappolate all’interno della Curva in quanto le chiavi dei cancelli di emergenza non furono subito trovate. Molte di queste persone, nella calca formatasi per sfuggire dal fuoco caddero sul rogo e furono assalite dalle fiamme che non poterono essere spente immediatamente a causa del mancato funzionamento dell’idrante più vicino.

Di tutti i feriti ricoverati all’Ospedale Civile di San Benedetto del Tronto, i tredici più gravi furono trasferiti il giorno dopo in elicottero  nei “Centri Grandi Ustioni” di tutta Italia:

all’Ospedale Sant’Eugenio di Roma furono ricoverate due ragazze di 23 e 21 anni e un giovane di 13 anni;
all’Ospedale M.Bufalini di Cesena due donne di 66 e 25 anni e due ragazzi di 28 e 17 anni;
all’Ospedale Maggiore di Parma due ragazzi di 23 e 17 anni;
al Policlinico di Padova due fratelli di 15 e 11 anni;
all’Ospedale “A. Di Summa” di Brindisi altri due ragazzi di 13 e 10 anni.

Le vittime furono due ragazze sambenedettesi: Maria Teresa Napoleoni, di 23 anni, deceduta nelle prime ore del 13 giugno 1981; Carla Bisirri, di 21 anni, deceduta la sera del 17 giugno 1981; entrambe morirono nel “Centro Grandi Ustioni” dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma in seguito a ustioni del I,II e III grado sul 70% della superficie corporea totale.

 

Fonte Wikipedia

Foto Youtube

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