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Ripartenza record per il Dipartimento educativo dei Musei Civici di Ascoli
Dopo tre lunghi anni di assenza, dettati dalla crisi pandemica di Covid-19, le scolaresche sono finalmente tornate a scoprire storia e bellezza dei Musei Civici di Ascoli Piceno. Il Dipartimento educativo fondato dagli attuali gestori – Integra, Servizi per la Cultura e il Turismo e Il Picchio, Consorzio di Cooperative Sociali – con la consulenza del prof. Stefano Papetti, direttore delle civiche collezioni, è un’eccellenza nel settore culturale del territorio.
Le proposte messe in campo da operatori museali formati mirano alla sensibilizzazione e all’educazione dei partecipanti in merito al patrimonio storico, artistico, archeologico e demoetnoantropologico conservato in Pinacoteca civica, al Forte Malatesta, nella Galleria d’Arte Contemporanea “Osvaldo Licini” e nel Museo d’Arte Ceramica. Per di più le iniziative, sempre dinamiche ed esperienziali, puntano alla conoscenza capillare della città grazie a dei percorsi territoriali tenuti da guide turistiche abilitate.
Giochi ludico-creativi, laboratori artistici, letture e attività didattiche sono lo strumento attraverso cui bambini e ragazzi acquisiscono quella consapevolezza che li porterà a essere cittadini attivi, attenti al concetto di valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale. Le proposte che variano in base alle strutture museali e alle collezioni ospitate, sono rivolte alle scuole di ogni ordine e grado ma, come in una sartoria, vengono pensate e calibrate tenendo conto delle esigenze della singola classe.
Specifiche metodologie didattiche, come ad esempio il LifeLong Learning e l’Approccio sensoriale, consentono di illustrare e trasmettere al pubblico scolastico l’importanza dei Beni conservati nei Musei civici al fine di stimolare esperienze conoscitive, abilità e interessi individuali. La collaborazione avviata anni fa con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona e quella da poco stretta con Comete Impresa Sociale hanno permesso l’ideazione e la realizzazione di attività inclusive nei quattro musei civici e nel Teatro Ventidio Basso che da quest’anno, insieme alla mostra curata da Vittorio Sgarbi dal titolo La Ricerca della bellezza. La Collezione Cavallini Sgarbi. Da Lotto a Morandi tenuta a Palazzo Dei Capitani, è entrato a far parte delle proposte educative.
Nei giorni scorsi il Dipartimento educativo dei Musei Civici di Ascoli Piceno ha ricevuto un articolo scritto dagli alunni delle classi VA e VB della Scuola Primaria di Colli del Tronto – Istituto Comprensivo “Falcone e Borsellino” Ascoli Piceno. I bambini sono stati fra i primi a tornare, e l’entusiasmo che li ha colti durante il laboratorio dal titolo La Bottega dell’artista che consiste in una visita guidata tematica e un’attività pratica tesa alla conoscenza della pittura su tavola, li ha spinti a riportare su carta le emozioni provate. Con sincera commozione i responsabili e gli operatori hanno pensato di rendere pubblica questa vibrante testimonianza:
Venerdì 8 aprile gli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria di Colli del Tronto, accompagnati dalle insegnanti, sono andati a visitare la Pinacoteca civica di Ascoli Piceno. Si tratta di un luogo ricco di opere di immenso valore e considerato uno dei più importanti delle Marche. Appena arrivati, una delle responsabili ha separato le due classi: la 5°A è andata a svolgere il laboratorio di pittura nella Sala della Vittoria, mentre la 5°B ha visitato alcune sale del museo. Un’operatrice del Dipartimento educativo ha detto che la pinacoteca fu inaugurata nel 1861 nel palazzo dell’Arengo in piazza Arringo per conservare oggetti preziosi (vasi, mobili, strumenti musicali, etc.) e quadri donati da famiglie facoltose, chiese e monasteri. Lei ha spiegato che la parola pinacoteca deriva dal greco e significa “luogo in cui si conservano i quadri” e ha mostrato i principali dipinti su tavola di legno i cui autori sono: Carlo Crivelli (di origine veneta), Cola d’Amatrice e Pietro Alemanno (di origine austriaca).
Le opere d’arte hanno per la maggior parte un tema religioso perché i pittori, attraverso le immagini, volevano far conoscere la Storia Sacra al popolo analfabeta. L’operatrice ha poi insegnato alla classe a riconoscere i santi dai simboli che li caratterizzavano: Santa Lucia dagli occhi, San Leonardo dalle manette, San Nicola dalle mele d’oro, San Pietro dalle chiavi, San Sebastiano dalle frecce, San Giovanni Battista dal cartiglio con scritto “Ecce agnus Dei”. Quindi, dopo aver visitato la bellissima galleria in stile barocco, gli alunni hanno ammirato la statua del “Pastorello dormiente” di Raffaele Belliazzi e il quadro più famoso del museo, cioè “Passeggiata Amorosa” di Giuseppe Pellizza da Volpedo realizzata con la tecnica del divisionismo nel 1901.
Terminato il giro tra le meraviglie della pinacoteca, la classe ha svolto attività di laboratorio nella stupefacente Sala della Vittoria dove ha ammirato il “Monumento equestre del re Vittorio Emanuele II”. Gli alunni, seguendo le dettagliate indicazioni delle ragazze dello staff, hanno realizzato una bellissima pittura su tavola che riproduceva un particolare del dipinto del “Maestro del polittico di Ascoli”.
Durante la pausa le due classi sono scese in giardino dove hanno scattato una foto ricordo con il sindaco della città, Marco Fioravanti. Le insegnanti e le classi hanno espresso grande soddisfazione per la visita guidata e ringraziano il personale della pinacoteca per la gentilezza e la competenza dimostrate.
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