Ricostruzione e aziende a rischio chiusura a causa dell’anticipazione IVA

Un’altra scure minaccia le aziende agricole: per i lavori di ricostruzione è richiesta un’anticipazione dell’IVA del 22% che non potranno mai recuperare visto che sono soggette a una aliquota del 4%.

Il gruppo consigliare del Pd nella seduta del 15/06/2021, prima firmataria il Consigliere Anna Casini, ha proposto in consiglio Regionale una mozione, accolta all’unanimità, per chiedere di risolvere il problema appunto della detrazione iva sulla ricostruzione per le aziende agricole.

La proposta è quella di riconoscere l’imposta come costo e quindi come importo da aggiungere al contributo per la ricostruzione da parte delle imprese che sono soggette a regime ordinario ai fini della medesima imposta.

“Da tempo è denunciata la difficoltà delle ditte beneficiarie del contributo ad anticipare l’Iva” – spiega la Consigliera regionale Anna Casini – “abbiamo ascoltato il territorio e le imprese che si sono trovate in difficoltà, cantieri fermi o progetti  neppure presentati perché l’azienda non riesce ad anticipare il 22% del contributo per la ristrutturazione e per la messa in sicurezza dei propri immobili.”


“Il tema è complesso ma di semplice soluzione mediate un intervento legislativo nazionale. Oggi che, grazie al Commissario Straordinario Legnini, il cratere è un fiorire di cantieri e viste le ingenti risorse di cui il nostro territorio potrà beneficiare in futuro (PRNN e CIS), non possiamo consentire che aziende sopravvissute al sisma falliscano perché non riescono ad anticipare l’Iva” – ribadisce la consigliera Anna Casini.


“È per questo motivo” – conclude Anna Casini – “che nella settimana passata ho provveduto a sollecitare con una nota il Commissario Legnini, il Presidente Acquaroli, il Presidente del Consiglio e tutti i parlamentari eletti nella regione Marche affinché, ciascuno per le proprie competenze possa farsi carico della risoluzione della questione”

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