Ricorso respinto, il Comune non recupera 1,8 milioni di euro
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Svanite le speranze del Comune di recuperare un milione e 800 mila euro del contenzioso Ferri. L’ente rivierasco aveva perso la causa nei tre gradi di giudizio e come extrema ratio aveva intentato un’istanza civile per la restituzione della somma dall’assicurazione dell’avvocato Otello Bagalini, legale difensore nel lungo contenzioso con la famiglia Ferri. Ma qualche giorno fa il Tribunale di Ascoli ha rigettato la domanda di risarcimento del Comune.
Parliamo di un contenzioso iniziato nel 1989, quando l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alberto Cameli espropriò un terreno di proprietà di Luigi Ferri per ampliare il cimitero. La sentenza di primo grado fu emessa dal Tribunale di Ascoli il 22 agosto 2005, ossia 16 anni dopo l’avvio della diatriba. Tre anni più tardi, il 2 settembre 2008, la corte di Appello di Ancona depositava la sentenza di secondo grado. I giudici in entrambi i casi diedero ragione al ricorrente. Il Comune impugnò il pronunciamento in Cassazione che nel 2015 dichiarò il ricorso improcedibile. Ci sono voluti quasi 30 anni per chiudere il contenzioso. Nel frattempo Luigi Ferri è deceduto. Della causa se ne sono occupati gli eredi Mario e Paolo Ferri e Francesca Massi, poi deceduta. Nel maggio 2016 il Comune e gli eredi Ferri firmarono la transazione: l’ente versò subito un milione e 150mila euro e i restanti 650mila euro entro gennaio 2017.
La diatriba si era conclusa nell’ultimo periodo dell’amministrazione Gaspari. Quando si insediò il sindaco Piunti incaricò l’avvocato Marina Di Concetto di tentare il recupero della somma promuovendo il giudizio nei confronti dell’avvocato Bagalini e della sua assicurazione, per via di un cavillo burocratico che per l’ente avrebbe determinato l’insuccesso finale. Dopo tre gradi di giudizio sfavorevoli sembrava impossibile vincere l’estrema causa. Infatti, il giudice di Ascoli ha rigettato la domanda di restituzione della somma.