Ricci, presidente Itb Italia: “Per il salvataggio si userà il pallone AMBU. Contrari alle direttive Inail”
SAN BENDETTO DEL TRONTO – Abbiamo avuto modo di sentire Giuseppe Ricci, presidente di Itb Italia. Gli abbiamo chiesto delle delucidazioni circa la nuova stagione balneare, ormai alle porte. Come si potrà andare al mare in totale sicurezza? Come comportarsi in caso di un principio di annegamento? Queste sono alcune delle domande che gli sono state poste.
“Durante la stagione estiva abbiamo (per tutta la Riviera) circa cento casi di bagnanti che necessitano di soccorso in mare e che sono in grave difficoltà. Un numero, tutto sommato, basso. Naturalmente una vita ha un valore inestimabile, sia chiaro. Riguardo al salvataggio dobbiamo dire che agli stabilimenti è data la possibilità di provvederne in autonomia o – come facciamo noi – di delegarne il servizio ad alcune cooperative. Questo non ci toglie, di contro, la responsabilità civile e penale che da ciò ne può conseguire. Riguardo alle modalità e la necessità del rispettare la distanza interpersonale dico che, ove sarà possibile, si userà il salvagente per recuperare il bagnante. Qualora non vi fosse altra soluzione per un recupero fisico? Si farà. Credo, in aggiunta, che tutti i bagnini che verranno impiegati per la stagione estiva avranno, prima di iniziare a prestare la loro opera, svolto tutti i vari controlli, al fine di accertarne la negatività al virus.
Una volta portato a riva, qualora non riuscisse a respirare, si userà il pallone AMBU o la bombola d’ossigeno – ambo gli strumenti sono in dotazione ed obbligatori per le concessioni, ndr -. Questo sicuramente ci eviterà il contatto col soggetto in difficoltà.
Per quanto riguarda, invece, le regole imposte dall’Inail sono fermamente contrario. Chiediamo il rispetto degli accordi stabiliti con la Regione. Applicare le direttive dell’ente nazionale vorrebbe dire ridurre alla fame trecento mila famiglie in Italia, senza contare l’indotto. Ti dico di più: con quelle distanze rischiamo di dover pagare le solite ed alte tasse senza avere gli incassi necessari per arrivare al varo della prossima stagione estiva. Lo Stato ci ha dimenticato, eppure siamo un settore che sposta tra il 7% e l’ 8% del PIL nazionale. Noi siamo imprenditori come tutte le altre categorie citate nei vari provvedimenti del Governo. Devono essere applicate le stesse tipologie di incentivi messe in atto per tutte le altre imprese operanti nel territorio nazionale.”
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