Resti domus romana e decumano massimo, Fioravanti: «Raccontano la storia di Asculum»
ASCOLI PICENO – Durante le indagini archeologiche preventive per i lavori di ripavimentazione di via Trieste sono riemersi una domus romana ed un tratto del decumano massimo. Quest’ultimo svela il tratto urbano della via consolare Salaria, ovverosia la strada che percorreva l’insediamento urbano da est ad ovest. I sondaggi hanno permesso di scorgere un tratto di basolato, cioè un tipo di pavimentazione utilizzato dagli antichi romani, che ha reso possibile datare la strada tra il I e il IV sec. d.C. Tra i ritrovamenti più significativi vi è una soglia, accesso ad una bottega artigiana, ed i segni delle ruote di carro sulla pavimentazione rinvenuta. Quanto alla domus: sono state rivelate alcune porzioni di 6 stanze decorate con pregevoli intonaci affrescati. Questa abitazione, presumibilmente, ha visto la propria realizzazione nel al II sec. a.C., periodo nel quale Asculum non era ancora stata assoggettata da Roma.
Il commento del primo cittadino Fioravanti
«Oggi – ieri, ndr – è uscita una notizia sull’Ansa circa i lavori che abbiamo intrapreso in via Trieste, ossia l’arteria principale di Ascoli. Abbiamo fatto originariamente dei sondaggi, in accordo con la Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, per le rilevazioni georadar prima, poi per capire cosa mostravano del sottosuolo. All’inizio avevamo, da una parte, preoccupazione: avrebbero potuto rallentare i lavori – quando scaviamo, lo sappiamo bene, nell’ascolano ci sono sempre sorprese -; dall’altro è una notizia importante: c’erano dei resti di domus romana. Sono riemersi davanti alla Prefettura. E’ stato comunicato dalla Sovrintendenza (che segue i lavori) sia il ritrovamento della domus romana che quello di un tratto del decumano massimo.
La domus romana era una abitazione nella zona urbana del centro. E’ un ritrovamento importante: dei reperti nel sottosuolo possono arricchire il patrimonio culturale ascolano. Raccontano, attraverso la pietra, la storia di Ascoli, che è lunga, importante e deve essere maggiormente proposta all’esterno. In questa domus romana si riporta l’assetto urbanistico della citta di Asculum di 2000 anni fa. Vedremo di approfondire le indagini. Da una parte dobbiamo essere celeri a ridare l’arteria principale alla cittadinanza, dall’altra questi ritrovamenti arricchiscono Ascoli, arricchiscono l’aspetto museale della città e la sua attrattiva nel mondo».
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