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Registro regionale dei donatori di midollo osseo, 100° donazione nelle Marche
Le Marche tagliano il traguardo delle 100 donazioni di cellule staminali emopoietiche. Per sottolineare questo importantissimo risultato questa mattina si è svolta una conferenza stampa alla quale hanno preso parte l’assessore alla Salute Filippo Saltamartini, il direttore generale AOU Ospedali Riuniti Ancona Michele Caporossi, la responsabile Centro Regionale Trapianti Francesca De Pace, il direttore DIRMT Giuseppina Siracusa, la responsabile Registro Regionale IBMDR Alessandra Zoli; il presidente regionale ADMO Elvezio Picchi, il donatore Meschini Patrik e il ricevente Rossini Lorenzo, la presidente della Commissione Sanità Elena Leonardi in rappresentanza delle istituzioni del Consiglio regionale.
A marzo 2022 nelle Marche i donatori attivi iscritti al Registro IBMDR sono 9.322. Da inizio anno in soli 3 mesi sono state gestite 6 donazioni arrivando alla 100° donazione di cellule staminali emopoietiche.
“Per i malati onco-ematologici – ha spiegato Saltamartini – che vedono fallire ogni tipo di terapia con protocolli di radio e chemio-terapia e che non trovano un familiare a loro compatibile, il trapianto di midollo osseo da registro, diventa l’ultima speranza di salvezza, l’ultima possibilità di vita. Un grazie va dunque alle associazioni, che sono la parte migliore della nostra società perché diffondono la cultura della solidarietà, spingono le donazioni e ci rendono una regione virtuosa e al personale sociosanitario che, nonostante mille difficoltà, rende quotidianamente un buon servizio universale e gratuito. Infine sottolineo il prezioso e disinteressato gesto di giovani come Patrick: un esempio che proporrò alla presidenza della Repubblica per un riconoscimento ufficiale”.
Coinvolgenti e commoventi sono state infatti le testimonianze del donatore e del ricevente.
“Non è difficile né pericoloso – ha spiegato con grande umiltà Patrick, 31 anni di Montegranaro – In poche settimane si fanno le analisi necessarie e poi la donazione. Sono cresciuto in un ambiente dove ho imparato l’importanza di mettersi al servizio degli altri e sono anche capo scout . E’ un donare pienamente se stessi a qualcuno che non porta via nulla a te, ma ti arricchisce moralmente e come esperienza. Con poco possiamo fare davvero tanto”.
Patrick ha ricevuto una t-shirt in regalo con la scritta “100 volte grazie” dal ricevente Lorenzo Rossini, 48 anni di Pesaro: “Identifico in te – ha affermato – il donatore anonimo che ha restituito la vita a me e di conseguenza alla famiglia che ho avuto la possibilità di creare”.
“Dobbiamo ringraziare questi giovani – ha commentato la dott.ssa Zoli nell’illustrare i dati delle donazioni – che danno speranza al futuro donando la vita a persone che non conosceranno mai. In Italia dal 2020 la pandemia da Covid-19 ha determinato una riduzione delle iscrizioni IBMDR del 40%, ma le Marche sono riuscite a ottenere lo stesso un buon risultato, arruolando negli anni 2020-2021 387 nuovi donatori, un numero comunque superiore a quello previsto dalle quote nazionali riservate alla nostra Regione (380/anno)”.
“Per la nostra regione il 2021 – ha detto la dott.ssa De Pace – è stato un anno eccezionale per i trapianti con 87 trapianti, di cui uno da donatore vivo: nello specifico si tratta di 37 trapianti di fegato, e 50 di rene (uno appunto da donatore vivente). E già quest’anno si sono effettuati 36 nuovi trapianti”
“Nel 2021 ADMO Marche ha festeggiato 30 anni di attività – ha continuato il presidente Picchi – questo risultato premia la passione, l’impegno, l’immaginazione dei volontari che dimostrando grandi capacità organizzative hanno realizzato, in tutta la regione, eventi per promuovere la donazione di midollo osseo e cellule staminali emopietiche. Rivolgiamo un invito a tutti i giovani tra 18 e 35 anni ad iscriversi alla banca dati, mettendosi a disposizione di chi ha nella donazione e trapianto di midollo osseo l’unica via d’uscita dalla malattia”.
“Risultati che si ottengono solo con il lavoro di squadra – ha proseguito la dott.ssa Siracusa – . Continuiamo quindi a lavorare. Non ci ha fermato il Covid, e non ci faremo fermare da altro”.
“Donare la vita a qualcun altro è il regalo più bello che si possa fare; non ci sono altre parole da aggiungere – ha concluso il direttore Caporossi. Il traguardo raggiunto nelle Marche rivela in maniera inequivocabile quanta generosità e senso comune risiedano nella nostra Regione”. Caporossi ha ricordato anche il progetto di ampliare le metodiche del laboratorio HLA di Ancona (accreditato per l’attività trapiantologica European Federation for Immunogenetics) con un sistema innovativo di studi in biologia molecolare, la Next Generation Sequencing, che diverrà operativo entro il mese e che potrà permettere alla Regione Marche di divenire autonoma nella attività di tipizzazione HLA ad alta definizione.
Il Registro nazionale IBMDR, fondato nel 1989 a Genova presso gli Ospedali Galliera, ha lo scopo di promuovere la ricerca di donatori non consanguinei per tutti quei pazienti che hanno necessità di un trapianto di Cellule Staminali Emopoietiche.
Negli anni si è stretta una proficua collaborazione con l’associazione ADMO che a sua volta coopera anche con AVIS, al fine di ottenere migliori risultati nel reclutamento di nuovi donatori su tutto il territorio marchigiano. Nelle Marche il Registro Regionale nacque nel 2001, presso l’AOU Ospedali Riuniti di Ancona e coordina tre Centri Donatori (Ancona, Macerata ed Ascoli Piceno) e dieci Poli di Reclutamento, distribuiti capillarmente su tutto il territorio marchigiano. Tutte le attività eseguite dal Registro sono riconosciute come LEA.
Dal 1998 nelle Marche sono state eseguite 100 donazioni di midollo osseo, il 30 % delle quali sono state svolte negli ultimi 5 anni, nonostante la pandemia da Covid, grazie alla attività dei Centri Donatori che hanno coordinato sempre tutte le fasi di donazione, collaborando con le Ematologie e le Medicine Trasfusionali della nostra Regione.
In questi anni di pandemia nelle Marche sono state gestite 18 donazioni effettive di CSE, dirette sia a Centri trapianto italiani che a Centri trapianto esteri, dimostrando che nonostante le difficoltà causate dal Covid-19 l’attività è andata in espansione.
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