Regione, la proposta Lega sulle case popolari è legge. Esulta Antonini: “Norma a difesa di tutti i cittadini svantaggiati”
“Dopo mesi di lavoro in III Commissione, grazie alla Lega, la Regione Marche ha finalmente una nuova Legge sulle case popolari. Una norma capace di tutelare davvero le categorie di marchigiani svantaggiati, perché più equa e vicina alle esigenze di disabili, giovani, separati e vittime di violenza domestica”.
Sono le parole soddisfatte del Consigliere regionale della Lega Andrea Maria Antonini per l’approvazione nell’ultimo Consiglio regionale del testo che modifica la legge regionale n. 36/2005 (e successive integrazioni) intitolata ‘Riordino del sistema regionale delle politiche abitative’. Con delibera n. 32, infatti, l’Assemblea legislativa delle Marche ha varato importanti variazioni sulla gestione degli alloggi popolari regionali, dopo un lavoro da parte del gruppo Lega durato mesi, seguito e sollecitato dallo stesso esponente ascolano, il quale, oltre che nelle vesti di Presidente della III Commissione ‘Governo del Territorio’, ha seguito da protagonista l’intero iter essendone stato per buona parte legislatore, primo firmatario e relatore.
“Come Lega – dichiara Antonini – siamo fieri di aver mantenuto la parola data agli elettori in campagna elettorale: quella cioè di dotare la Regione di una legge sulle case popolari finalmente a garanzia di tante categorie svantaggiate di marchigiani. Questa legge porta nuova speranza e fiducia nelle istituzioni, non solo perché in pochi mesi è stata tramutata in fatti una promessa ai cittadini, ma perché ha tenuto conto delle esigenze di tante famiglie e marchigiani che da troppo tempo necessitavano di essere tutelate. Oltre ad assegnare alloggi – conclude il Consigliere -, è una norma che restituisce e rafforza certezze e fiducia nella ‘politica del fare’”.
Nel dettaglio, i 13 articoli approvati dal Consiglio prevedono tra i requisiti in negativo per l’assegnazione il “non aver riportato negli ultimi dieci anni dalla data di pubblicazione del bando”, a seguito di sentenza passata in giudicato o di patteggiamento (art. 444 c.p.p.), una “condanna per delitti non colposi per i quali la legge prevede la pena detentiva non inferiore nel massimo edittale a due anni”.
Sono previste, quindi, riserve di alloggi da istituire annualmente “nel massimo di un terzo degli alloggi disponibili” per soggetti appartenenti alle Forze dell’ordine e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nuclei familiari monoparentali con uno o più figli a carico, nuclei familiari composti esclusivamente da soggetti di età non superiore a 35 anni alla data di pubblicazione del bando e soggetti riconosciuti vittime dei reati di violenza domestica. Tra i punti chiave, poi, la modifica ai punteggi per i requisiti in positivo: si passa da 2 a 6 punti per la presenza di uno o più portatori di handicap nel nucleo familiare, da 2 a 4 punti per i nuclei familiari composti esclusivamente da giovani di età non superiore a 35 anni e l’ulteriore previsione di 0,50 punti per ogni anno superiore al decimo sino al ventesimo di residenza nel Comune.
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