Regionali, i Disoccupati piceni ai candidati presidente: “Sospensione di almeno per 3 anni di tutti i premi performance”
“Unanime lo sdegno, da ogni parte del Paese, specialmente da parte dei milioni d’italiani che rischiano la povertà, perché non hanno un impiego stabile o peggio sono senza reddito, alla notizia della scoperta di circa 2000 tra onorevoli, governatori, sindaci, assessori e consiglieri regionali e comunali che hanno chiesto e ottenuto il bonus partita iva da 600 euro messo a disposizione per sostenere i redditi durante l’emergenza Coronavirus”. Lo dice il gruppo “Disoccupati piceni”
“Come è possibile, Se da una parte i stessi sindaci per richiedere il semplice bonus spesa di 75 euro per fare fronte alle
difficoltà alimentari dovute al Covit, giustamente e correttamente hanno imposti dei limiti economici di reddito
mobiliare (depositi bancari e postali) pari o superiore alle 5 mila euro ecc… Lo stesso per richiedere il Reddito di
cittadinanza oppure l’ultimo Reddito d’emergenza misura di sostegno economico istituita nel Decreto Rilancio, si
chiede la presentazione dell’Isee e della Dsu” spiegano.
“Prima si approvano i decreti e poi si finge di scandalizzarsi, emergono sempre più aspetti surreali, decreti
che favoriscono sempre più le classi più agiate mentre per i disagiati è sempre più complicato districarsi e accedere ai
contributi. Il pressappochismo, o meglio leggerezza e superficialità è dilagante, qualsiasi bando nasconde molti
interessi, ma non risolvono il problema. La verità è che in questi ultimi anni le diseguaglianze sono cresciute in maniera esponenziale, il 20% più ricco degli italiani, detiene oltre il 66% della ricchezza nazionale. Nello stesso periodo in cui, molti italiani erano e continuano ad essere in grave difficoltà economiche, sono stati erogati ad esempio i cosiddetti premi performance, avvolte superiori a parecchie migliaia di euro, e dobbiamo dire anche con causali discutibili, considerando tutti i problemi della nazione. Allora in questo momento sarebbe il caso, di iniziare a limitare le spese dell’enorme debito italiano” dicono.
“Considerando questa situazione chiediamo a tutti candidati regionali e anche agli onorevoli eletti a Roma, di
impegnarsi per sospendere almeno per tre anni tutti i premi performance, considerando che li paghiamo tutti con le
nostre tasse. Sicuramente non si risolverà il debito pubblico, ma è un primo segnale tangibile per riavvicinare chi ormai ha perso la fiducia nei confronti di queste segreterie partitiche incapaci di selezionare i migliori per la guida della nazione” concludono.
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