Project piscina, Italia Viva: «Un fallimento per questa amministrazione»

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Project piscina comunale. La sezione sambenedettese di Italia Viva bolla il recesso della Beani come un fallimento per l’amministrazione comunale.

«La delibera di ieri mattina con cui la giunta comunale prende atto del ritiro delle ditte proponenti del project financing relativo alla riqualificazione della piscina Primo Gregori, certifica, ancora una volta, il fallimento di questa amministrazione e l’incapacità totale di gestire la cosa pubblica.

Di fronte all’esigenza reale della città e del nostro territorio di avere un nuovo impianto natatorio, nei quattro anni di nulla dell’amministrazione Piunti con una città spenta e al palo su molte, troppe questioni, è andata in scena solo la prepotenza di perseguire con una “strana” ostinazione e alterigia un progetto che era palese a tutti sarebbe naufragato. Si è insistito  con prepotenza, sordi a qualunque suggerimento e ostili al confronto e al dialogo con le società che vi operano e che anzi sono state costrette a far ricorso alle vie legali per vedere tutelati i loro diritti.

La perizia disposta dal Tar aveva già riscontrato quanto denunciato dalle ricorrenti società sportive, ossia gravi violazioni di natura urbanistica. Sia l’ati che il comune piuttosto che attendere la certificazione della sconfitta hanno preferito la fuga e il rifugio nella scusa del Covid 19 e della crisi economica che si trascina dietro.

Troppo comodo e troppo semplice affermare a un anno dalle elezioni amministrative che “Il Comune di San Benedetto prende atto e si prepara a trovare una nuova strada”.

Sulla piscina questa amministrazione ha scientemente e convintamente deciso di percorrere solo una strada perdente e disastrosa che ha di fatto congelato per quattro anni ogni possibile soluzione alternativa volta all’ottimizzazione dell’impianto. Ha fallito e dimostrato l’inadeguatezza ad affrontare quella sfida e le sfide del futuro.

Nessuna seconda possibilità. Nessuno sconto. Nessun ulteriore danno sulla pelle della città. E poiché siamo consapevoli che le parole “dimissioni” e “dignità” sono per questa amministrazione concetti astrusi, nell’ultimo anno di questo insulso e inesistente mandato chiediamo che continuino a farsi fotografare mentre tagliano i nastri alle inaugurazioni dei negozi e che si limitino a gestire l’ordinaria amministrazione. Che pure, a guardare il degrado in cui versa la città, siamo certi non sappiano fare neanche quello».

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