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Precari, la denuncia della Uil Scuola: “Uno su cinque, numeri raddoppiati negli ultimi 8 anni”
Oltre un lavoratore su cinque nelle scuole marchigiane è precario. Una percentuale che varia da provincia a provincia, a seconda che si tratti di docenti, di sostegno o di personale ata ma che ha come comune denominatore un aumento considerevole dal 2015 a oggi. Lo rivela uno studio della Uil Scuola Rua Marche che mette in relazione i dati sul personale a tempo determinato e il totale del personale nelle scuole, certificando numeri impressionanti. La percentuale dei docenti precari è passata dall’11% del 2015 all’attuale 20%.
Confrontando le singole province, quella che ha l’incidenza maggiore di docenti precari è Pesaro e Urbino con il 23,67% e una crescita di 10 punti percentuale negli ultimi 8 anni. Stesso incremento per Ascoli cresciuta dall’8% al 18,5%, mentre Fermo fa un balzo dal 12,3% al 20,53%. Simili i numeri di Macerata (dall’11,08% al 20,56%) mentre Ancona è quella che registra l’impennata minore (dal 13,54% al 18,84%). Ma l’impiego di personale precario è cresciuto soprattutto sul fronte del sostegno dove la metà del personale oggi ha un contratto a tempo determinato: si va dal 53% di Pesaro e Urbino al 47,88% di Ancona passando per Macerata (51,58%), Fermo (51,48%) e Ascoli (48,32%). Al 27% invece la percentuale di personale precario tra gli Ata e anche in questo caso i numeri triplicano addirittura a Fermo (dall’11,16% al 33,65%) e raddoppiano nelle altre province: dal 13,79% a 25,37% per Ancona, dal 12,65% al 26,16% a Macerata, Ascoli dall’11,23% al 26,17% e infine Pesaro dal 14,96% al 28,70%.
“Il precariato – commenta Antonio Spaziano, segretario generale della Uil Scuola Rua Marche – rappresenta un fallimento per la società perché non restituisce dignità ai giovani (e anche ai meno giovani) che fanno sempre più difficoltà a costruire una propria indipendenza, una famiglia, un futuro solido. Dal 2020 sono state avviate 6 procedure concorsuali e in questi giorni si sta svolgendo il concorso scuola Pnrr. Tuttavia l’aumento di precarietà è lì a testimoniare il fallimento dell’attuale sistema di reclutamento. Occorre una seria politica di investimenti sugli organici. Per le Marche basterebbero circa 4 milioni di euro di maggiori investimenti l’anno per dare stabilità lavorativa al personale della scuola con benefici anche per la continuità didattica degli studenti”.
Lo studio evidenzia un totale di oltre 37mila lavoratori della scuola. Di questi circa 9600 sono precari. Parliamo di 24714 docenti (5061 a tempo determinato), 5198 insegnanti di sostegno (2626 precari) e 7219 ata (1969 non stabilizzati).
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