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Post sisma: inagibili cinque edifici, tra cui il campanile delle suore e un lato della Dogana Pontificia
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Cinque siti sono ancora inagibili e il sindaco Piunti firma le ordinanze di divieto di accesso, utilizzo e anche l’imposizione di metterli in sicurezza. Dopo le scosse di terremoto del 2016 i tecnici del Comune di San Benedetto avevano svolto i sopralluoghi in alcuni edifici pubblici e privati. Il sindaco emise le ordinanze di divieto di utilizzo delle location e di metterle a norma. Trascorsi diversi mesi dalle ordinanze, i tecnici del Municipio sono tornati ad ispezionare i manufatti per verificare se i proprietari avevano dato seguito alle disposizioni dell’amministrazione.
A quanto risulta il monastero delle suore di piazza del Redentore, a Porto d’Ascoli, ha eseguito tutti gli interventi richiesti, per cui è stato concesso l’uso dell’edificio tranne il campanile della chiesetta delle suore (foto) che, seppure sia stato cerchiato con le staffe di protezione, ancora non è a norma. Tornerà ad essere fruibile una volta che le suore avranno dato seguito alle disposizioni di Piunti.
Risulta invece ancora inagibile il lato ovest e lo spigolo nord dell’ex Dogana Pontificia a Porto d’Ascoli. Il sindaco pertanto ordina di provvedere “ove non attuate, entro e non oltre 24 ore dalla notificazione del provvedimento: alla adeguata delimitazione delle parti esterne del fabbricato, corrispondenti, linearmente, alla lunghezza delle mura afferenti alle porzioni di edificio dichiarate inagibili e, per profondità, comprendenti l’area di proiezione per il caso di crollo delle mura del fabbricato inagibile; ove non attuate, entro e non oltre 7 giorni dalla notificazione del provvedimento: alla adeguata messa in sicurezza delle strutture lesionate, corrispondenti alle porzioni dichiarate inagibili, idonea ad evitare l’ulteriore dissesto delle stesse, a tutela della pubblica incolumità”.
Le altre ordinanze di inagibilità riguardano tre residenze private: il primo piano di un palazzo in via Mancini, un garage in contrada Monte Renzo e un edificio in via Custoza.